Pedagogia, presentato il nuovo libro di Mario Caligiuri “La società della disinformazione”

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RENDE (CS) – «Ci aspettiamo da voi la rivoluzione. E dobbiamo darvi gli strumenti culturali per poterla fare come suggeriscono i contenuti di questo libro».

Con queste parole il Rettore dell’Università della Calabria si è rivolto agli studenti presentando l’ultimo volume del professore dell’ateneo calabrese Mario Caligiuri “La società della disinformazione. Per una pedagogia della comunicazione”, edito da Rubbettino.

Nella sala stampa dell’aula magna “Beniamino Andreatta” hanno preso poi la parola il Vice Direttore del Dipartimento Culture, Educazione e Società Maria Mirabelli (“l’informazione va gestita con senso critico altrimenti è dannosa”) e il Presidente del Corso di Laurea di Scienze dell’Educazione Giuseppe Spadafora (“occorre investire su una nuova scuola per definire una nuova democrazia”). Dopo un intervento video registrato di Florindo Rubbettino (“il ruolo dell’editore è di mettere in risalto l’importanza della competenza, oggi considerati quasi disvalori”), hanno discusso sul libro di Caligiuri i professori dell’Università del Calabria Domenico Talia, informatico; Andrea Lanza, economista; Ercole Giap Parini, sociologo. Per Domenico Talia, che ha fornito una lettura particolarmente attenta, le giovani generazioni non hanno strumenti  pedagogici per selezionare il sapere e l’informazione è entrata di fatto nella genetica delle persone. Andrea Lanza ha offerto un contributo approfondito sull’economia dell’attenzione e sulla sempre complessa percezione dell’informazione. Sulle trasformazioni del potere senza controllo che inevitabilmente disinforma e sulla necessità di nuovi saperi per gestire l’incertezza si è soffermato Ercole Giap Parini.

Ha concluso Mario Caligiuri evidenziando che il tentativo del volume è mettere in risalto l’urgenza di fronteggiare l’emergenza educativa e democratica di questo tempo rappresentata dalla disinformazione.

In tale quadro la pedagogia costituisce una possibilità per ricostruire la democrazia, diventando un punto di incontro dei saperi, come hanno dimostrato  i contributi interdisciplinari proposti nella presentazione del libro

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