Pedalando con Moliere

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ROVITO (CS) – A Rovito  il Cineforum Falso Movimento riparte nel 2015 con il quarantaduesimo cineappuntamento proposto da Ugo G. Caruso nella sua rassegna Flashback. Il film che mercoledì 7 gennaio alle ore 21 al Teatro Comunale inaugura la nuova stagione, come sempre ricca di titoli interessanti e di eventi speciali, è Alceste à bicyclette, raffinata commedia francese di Philippe Le Gauy, interpretata da Fabrice Luchini e Lambert Wilson, insieme all’italiana Maya Samsa. Il film che ha riscosso in Francia un grande successo di critica e di pubblico, è stato distribuito pure in Italia alla fine del 2013 col più facile titolo di Molìère in bicicletta.

Dopo il successo de Le donne del sesto piano, Philippe Le Guay ci propone una rilettura decisamente originale di un testo classico del teatro francese, Il misantropo di Molière che vuole essere e vi riesce anche un’arguta e amara riflessione sul rapporto tra teatro e vita, il tema preferito da Jacques Rivette. Tutto nasce dalla fissazione di Fabrice Luchini per l’opera di Molière e per il contrasto tra i personaggi di Filinte e Alceste che questi avrebbe voluto attualizzare in un contesto odierno. Conquistato dall’intuizione di Luchini che qui è anche sceneggiatore, Le Guay mette in scena una commedia che è variazione sulla pièce molieriana ma anche riflessione sull’amicizia, sul successo, sul risentimento e sull’invidia.    Il celebre e talentuoso attore Serge Tanneur, ritiratosi dalle scene al culmine della carriera, conduce da tre anni una vita solitaria in un paesino dell’Ile de Ré, godendo di lunghe passeggiate in bicicletta. Gauthier Valence invece è un beniamino delle platee domestiche in quanto protagonista di un seguitissimo medical drama. Stufo di interpretare personaggi piatti da fiction televisiva decide di tornare al teatro e di chiamare al suo fianco proprio Serge Tanneur. Gli va a far visita quindi a l’Ile de Ré e prova a convincerlo a tornare sulle scene per recitare Il misantropo che da sempre è la sua ossessione. Adulato e lusingato, Serge dapprima fa resistenza e chiede a Gauthier qualche giorno di prova prima di prendere una decisione. Quando finalmente questi accetta si pone un’altra spinosa questione. Chi sarà Alceste e chi Filinte? Narcisisti e caparbi, decidono allora di alternarsi nei due ruoli quando finalmente andranno in scena. A forza di provare e riprovare il testo, i due sembrano infine capirsi. Tanneur che negli anni si è avvicinato al personaggio del testo per la sua intransigenza, il rifiuto di ogni ipocrisia, l’esibizione di una rettitudine che lo allontana dal prossimo, pare rasserenato dalla prospettiva di ricalcare il palcoscenico interpretando la sua pièce preferita. Valence, pieno di vanagloria ma al fondo frustrato dall’impossibilità di aver potuto fin lì mostrare il suo vero talento, è soddisfatto per l’opera di persuasione compiuta sul collega e per l’intesa raggiunta sulla messa in scena dell’opera. Insomma tra dissertazioni sui versi alessandrini di 12 sillabe, vasectomie rinviate e aspiranti attrici teatrali che poi si dedicano al porno, tutto sembra andare verso la conclusione più auspicabile. Ma l’incontro con Francesca, una bella italiana alle prese con il suo divorzio e la vendita della casa, sconvolgerà il delicato equilibrio rimettendo tutto in discussione…. Oltre al memorabile duello d’attori tra Fabrice Luchini e Lambert Wilson resta una raffinata commedia amarostica sulla società dello spettacolo e i  meccanismi che oggi la regolano. La pièce molieriana tante volte ripetuta è il riflesso di un’altra messa in scena, quella fatta dagli scambi e dalle ipocrisie dei due protagonisti. E’ stato argutamente fatto osservare che la creazione artistica nelle cui pieghe si nascondono i due attori, sia nella forma cortese di Molière che in quella leggera di Jimmy Fontana, non fa sconti a nessuno e mette in guardia sulla mobilità dell’uomo e del mondo.

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