A ridosso della tanto discussa data in cui l’Italia festeggia l’Unità, la Falco editore ha organizzato un incontro ricco di stimoli e spunti di riflessione con il famoso scrittore meridionalista Pino Aprile, nella cornice dell’ormai tradizionale appuntamento con gli ‘Aperitivi letterari’. L’evento si è tenuto lo scorso lunedì 16 marzo proprio nella sede della casa editrice.
Lo scrittore, con la caratteristica dialettica frizzante e spigliata, ha raccontato al suo pubblico la propria versione dell’Unità, basata su accurate ricerche storiche. Un processo di costruzione della Penisola unita portato avanti ai danni del Mezzogiorno, un processo del quale Pino Aprile ha messo in luce menzogne storiche e ideologiche. Con alle spalle lavori quali Terroni, Il Sud puzza, Mai più terroni e Terroni ‘ndernescional, editi da Piemme e fin da subito divenuti validi bestseller, lo scrittore ha illustrato sia i punti di forza che quelli più deboli di una terra, il Meridione, che deve ancora imparare a conoscersi e a scoprire finalmente la propria identità.
Il Sud, ha sostenuto con convinzione e veemenza lo scrittore pugliese, “non è solo quello che vogliono farci credere”. Non è solo mafia, ‘ndrangheta e camorra. Non è deturpazione, abbandono e inquinamento. Ma è molto di più. È una terra ricca di esempi virtuosi tra cui spicca quello della commerciante Raffaella di Ercolano, sulla quale Aprile si è soffermato osannandone il coraggio per aver denunciato i propri estorsori. Raffaella ha trasformato sé stessa in stimolo di cambiamento battendosi in prima linea nelle inchieste antimafia e contribuendo a rendere Ercolano una cittadina ‘pizzo free’, laddove prima era considerata la capitale della camorra. E a testimonianza che il Sud non è l’alcova di tutti i mali, Aprile ha ricordato che anche nei territori da dove sgorga l’ingiustificato diritto d’impartire lezioni di onestà si sono verificati scandali eclatanti come quello del Mose.
Il pubblico è stato completamente attratto dalla verve dello scrittore meridionalista, facendosi rapire dalla sua oratoria che non ha mancato di imbeccare in maniera precisa sia i politici che i mafiosi, senza tralasciare i cosiddetti imbonitori.
L’editore Michele Falco, che anche questa volta ha portato a casa una vittoria soddisfacente, si è detto convinto a proseguire questo percorso d’indagine in merito ai punti d’unione tra il territorio e gli intellettuali che a esso appartengono e sullo stesso coinvolgono nella riflessione.
Daniela Lucia