CACCURI (KR) – Ad aggiudicarsi il Premio Letterario Caccuri è stato Claudio Martelli con il suo “Ricordati di vivere”, in cui il personale si incastra con il politico, imponendosi su Andrea Scanzi e Maria Latella. Così le riflessioni su 30 anni di vita umana e politica, con sullo sfondo la ferma consapevolezza che essere sinceri è un dovere se si vuol rendere testimonianza di ciò che si è fatto, diventano le destinatarie ideali dei voti delle giurie, quella nazionale e quella dei caccuriani, per un verdetto che premia un’autobiografia di esistenze e sogni. Fra gli intermezzi musicali del trio pop-lirico appassionante e i tanti riconoscimenti assegnati (come sempre firmati dal maestro orafo Michele Affidato), la serata scivola via che è un piacere. Sul palco, scaldato dalla conduzione di Salvatore Audia, al suo fianco Anna Falchi come eccezionale spalla, sale e sfila il meglio del panorama culturale italiano. Da Carlo Maria Lomartire, scrittore e giornalista invitato dal sempre interagente Pino Aprile a presentare quel suo La prima trattativa stato-mafia, a un pezzo di grande cinema italiano – insignito in effetti con il Premio Caccuri 2015 Letteratura e cinema – qual è Pupi Avati, che ha ritrovato in questa terra, dove ha appena finito di girare il suo ultimo film, l’Italia della sua infanzia. Fino al dirigente rai Antonio Azzolini a cui è andato il Premio Alessandro Salem. E mentre il Presidente del Premio Adolfo Barone e gli organizzatori Olimpio Talarico e Roberto de Candia danno appuntamento alla quinta edizione nel 2016, a cui lavoreranno già da domani, le somme sono pronte per essere tirate. Soprattutto quando, a tu per tu con i bilanci, l’immagine da ricalcare è quella di un Premio sempre più ricco, variegato, complesso, incisivo. Ed è anche questo il magico potere della cultura.