Premio Sessa: Giovedì 21 Premiazione per gli Studenti delle Scuole Superiori

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COSENZA – Saranno consegnati giovedì 21 novembre, alle ore 9,30, i premi giornalistici per gli studenti delle Scuole Superiori della provincia di Cosenza, organizzato dal Circolo della Stampa “Maria Rosaria Sessa” in collaborazione con la Provincia di Cosenza e l’ assessorato alla Cultura e alle Pari Opportunità retto da Maria Francesca Corigliano. Il premio, alla sua seconda edizione, è dedicato alla giornalista  dell’emittente televisiva “Metrosat”, uccisa dal compagno nel 2002. Donna simbolo, Maria Rosaria, perché piena di vita, con uno spiccato senso di autonomia e indipendenza, animata dall’amore per il suo lavoro e dalla convinzione nei propri mezzi. Desideri e passioni che le sono costate quella vita che tanto amava. Un sorriso spezzato da un mix micidiale di gelosia ossessiva e morboso desiderio di possessione: riflessi di una subcultura maschilista e violenta, che con l’amore non ha mai avuto nulla a che fare. Il premio mira a sensibilizzare, a partire proprio dai più giovani, sul drammatico fenomeno della violenza di genere.

Relazioneranno Gregorio Corigliano, presidente del Circolo della Stampa di Cosenza, l’assessore Maria Francesca Corigliano, Roberta Bruzzone, criminologa, psicologa e volto noto delle emittenti televisive nazionali e ambasciatrice nel mondo di telefono rosa e Franca Garreffa del centro Women’s Study “Milly Villa”. Conclude Mario Oliverio, Presidente della Provincia di Cosenza.  Saranno presenti Arcangelo Badolati e Giovanni Pastore, come autori del libro “Banditi e Schiave. I femminicidi”, che  l’assessorato alla cultura e alle pari opportunità della Provincia donerà ai vincitori. “La scelta è ricaduta su questo testo – asserisce l’assessore Corigliano – perché ha tre importanti qualità: è in tema, è scritto da risorse locali, che è nella  politica dell’Ente valorizzare e in ultimo, ma non per importanza perchè gli interi proventi saranno devoluti alla Fondazione Natuzza Evolo. Una grande donna – conclude la Corigliano – che ha fortemente segnato i cuori dei calabresi e non solo”. Nel corso della giornata sarà distribuita agli studenti la pubblicazione “Crudele amore mio: analisi, riflessioni e dati sul femminicidio in Calabria”, all’interno della quale sono snocciolate le cifre regionali di questa piaga dal 1988, anno in cui fu barbaramente uccisa Roberta Lanzino, e che ha ormai assunto i connotati di una  vera e propria emergenza nazionale, da nord a sud. E’ una ricerca giornalistica che non ha la pretesa di essere esaustiva, ne definitiva, ma ha inteso essere un punto di partenza per raccogliere sotto lo stesso tetto un assurdo e complesso fenomeno. Sono raccontate con occhio realista tante, troppe, vicende che in Calabria si sono concluse con l’omicidio di una donna, e sono indagate le cause sociali, prima ancora che personali, che ne hanno creato le basi. Dall’elaborato, inoltre, emerge chiaramente l’importanza di denunciare e l’invito a tutte le donne affinché abbiano fiducia nelle forze dell’ordine. Una fattiva collaborazione è arrivata dall’Arma dei Carabinieri Provinciali, che ha voluto far sentire la sua vicinanza alle donne partecipando alla realizzazione della foto del manifesto dell’evento. Questo grazie alla sensibilità del colonnello Giuseppe Brancati e al  maresciallo Lucia Vanacore che ha concesso di utilizzare la sua immagine.

Perché la violenza, si legge tra le righe dello scritto, non è mai un fatto privato, specie quando colpisce il genere femminile in modo così tanto accentuato. Un “olocausto femminile” come si legge in Crudele Amore Mio, che nel corso del premio è stato rappresentato graficamente con un percorso comunicativo di grande impatto: otto sagome femminili, che vogliono simboleggiare tutte le donne uccise in Calabria, un segnalibro dedicato alla giornalista scomparsa tragicamente come monito affinchè sia presente in ogni giovane che “d’amore non si può morire ma solo gioire”.

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