Presentato a Palazzo dei Bruzi il libro “Ritratti del Sud” della fotografa calabrese Eliana Godino

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Un viaggio costato fatica, pazienza e perseveranza, quello compiuto dalla fotoreporter cosentina Eliana Godino (le sue radici sono a Santa Sofia d’Epiro) per mettere insieme i 35 “Ritratti del Sud” che compongono il suo libro, dallo stesso titolo, e nel quale racconta, attraverso i suoi scatti particolarmente espressivi, la storia delle migliori energie, donne e uomini della Calabria intrisa di positività, distintesi nei settori più disparati, dalla musica allo sport, dalla medicina all’arte, al cinema. E mentre si sta pensando di gettare le basi per un capitolo secondo, ieri “Ritratti del Sud- Storie, Volti, Eccellenze di Calabria”, edito da Rubbettino, è stato presentato nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, alla presenza del Sindaco Franz Caruso e nell’ambito della rassegna libraria “LibrinComune”, format ipercollaudato, grazie alla felice intuizione della delegata alla Cultura Antonietta Cozza che, per l’occasione, ha incontrato la sinergia della Commissione consiliare Cultura di Palazzo dei Bruzi, presieduta da Mimmo Frammartino.

Il libro di Eliana Godino, seleziona i ritratti e le storie di 35 calabresi che hanno raggiunto la notorietà ed un posto al sole grazie alla loro caparbietà e al loro coraggio, senza cedere mai alla tentazione di abbandonare la terra d’origine, magari allontanandosene per ragioni di lavoro, anche per lunghi periodi, ma avvertendo sempre quel forte richiamo che li ha ricondotti, sempre e comunque, a casa. Di questa sospensione tra due stati d’animo apparentemente opposti, la fuga e la spinta a tornare, il libro della fotoreporter si è fatto interprete, manifestando grandi doti di equilibrio. Sono tanti i volti che vi sono ritratti: tra questi, il regista Mimmo Calopresti, i cantautori Sergio Cammariere e Dario Brunori l’ex calciatore, campione del mondo nel 2006, Gennaro Gattuso, l’attore Marcello Fonte, Palma d’Oro al Festival di Cannes 2018, lo scrittore Carmine Abate e tanti altri ancora.

“Tutte eccellenze della nostra terra – ha detto il Sindaco Franz Caruso- ognuno nel suo settore e nel suo campo, ma tutti quanti espressione della Calabria migliore che è quella che vogliamo sempre rappresentare e che stasera è presente nella casa di tutti i cittadini di Cosenza”. In platea infatti erano presenti, in attesa di portare poi la loro testimonianza, sei degli alfieri inseriti nel libro di Eliana Godino: l’orafo Gerardo Sacco, il chirurgo Bruno Nardo, i giornalisti Arcangelo Badolati e Paride Leporace, la studiosa, ricercatrice e politica Amalia Bruni e il poeta Daniel Cundari. “Al centro del nostro programma amministrativo – ha proseguito il Sindaco Franz Caruso – abbiamo inserito dei punti caratterizzanti. Insieme al welfare e alla nostra attenzione ai bisogni della città, abbiamo messo la cultura che fa il paio con il welfare, perché è difficile poter avvertire i bisogni di una comunità se non si possiede una radice culturale”. Franz Caruso ha posto in evidenza quel che la sua Amministrazione ha realizzato con riferimento ai libri e alla musica. “Librincomune – ha sottolineato – ci ha consentito di raggiungere un risultato importante, quello di essere annoverati tra le 200 città italiane dove si legge di più. Un risultato che è legato anche alla produzione letteraria dei nostri bravissimi scrittori e all’impegno delle nostre case editrici. La lettura di un libro o di un quotidiano, in un mondo governato dai social nel quale ci si ferma abitualmente alla lettura dei soli titoli, credo che sia fondamentale per la crescita dei nostri giovani. Abbiamo puntato molto alla realizzazione di un programma culturale nella nostra città, che ingloba anche la nascita dell’Orchestra Sinfonica Brutia, legata alla presenza a Cosenza di uno dei Conservatori più importanti con oltre 1200 iscritti, e che non può non includere anche l’Università della Calabria che ha, dopo tanti anni, messo radici all’interno della comunità cittadina, attivando, al complesso monumentale di San Domenico, la facoltà di scienze infermieristiche, insediandosi nel centro storico, attualmente con 119 studenti che, quando il corso sarà a regime, diventeranno circa 630. Abbiamo messo in campo – ha concluso Franz Caruso – un impegno per dare vigore e valore ad una radice profonda che è quella rappresentata da Bernardino Telesio e dalla seconda Accademia più importante d’Europa, vale a dire l’Accademia cosentina”. Quindi il Sindaco ha letto dal libro donatogli dall’autrice la dedica che ripropone il messaggio contenuto nel video che aveva anticipato la presentazione: “Le nostre origini sono come le radici di un albero. Ci tengono saldi al terreno, ma ci permettono di salire in alto alla ricerca dei nostri sogni”. La serata era stata introdotta dal Presidente della commissione cultura, Mimmo Frammartino che ha definito il libro di Eliana Godino “un regalo straordinario alla Calabria”. “Il compito delle istituzioni della città – ha aggiunto – è proprio quello di tenere sul palmo di una mano i suoi figli più illustri. Eccellenze di cui invochiamo il ritorno per assistere non più a dolorose partenze. Il tuo – ha sottolineato rivolgendosi direttamente all’autrice del libro – è un felice ritorno, ma anche voluto e programmato. Hai voluto lanciare, con caparbietà, determinazione e coraggio, una scommessa, quella, appunto, di tornare”. Per la delegata alla Cultura, Antonietta Cozza che ha poi coordinato i successivi interventi, affiancata dalla critica letteraria Antonella Falco, “Ritratti del Sud” “è un libro di grandi emozioni che va sfogliato ed apprezzato e che rappresenta un atto d’amore verso la nostra terra”. La fotoreporter Eliana Godino si è detta onorata di partecipare alla iniziativa promossa dal Comune di Cosenza, spiegando poi la genesi del libro. “Tutto è iniziato con una ricerca delle positività di questa terra, di quelle figure che in diversi ambiti hanno portato avanti il nome della Calabria. Non è stato semplice, perché non conoscevo nessuno di loro”. Godino li ha contattati con le modalità più diverse, vincendo anche le ritrosìe inziali. “Non sapevo quanto fossero disposti ad aprirmi la propria personalità”. Poi ne ha fissato la storia e la figura all’interno degli scatti. Il suo viaggio è durato tre anni, con qualche puntata anche all’estero (per “stanare” Ringhio Gattuso, ad esempio, è andata fino in Spagna). Il messaggio contenuto nel libro è indirizzato ai giovani calabresi: “Loro ce l’hanno fatta, potete farcela anche voi”. A seguire, le sei testimonianze che hanno riconosciuto l’ottimo lavoro svolto dalla fotoreporter. Gerardo Sacco, che nel suo intervento non ha nascosto l’immensa fortuna di aver incrociato sulla sua strada Franco Zeffirelli, che gli ha aperto il mondo delle dive americane, da Liz Taylor fino a Glenn Close, dice che dopo aver incontrato Eliana Godino ed aver posato per lei è come se avesse confessato la sua storia ad uno strizzacervelli, per dirla alla Woody Allen. Amalia Bruni, luminare nel campo delle neuroscienze e tra le più apprezzate studiose per le ricerche condotte sulle demenze e l’Alzheimer, mette in luce la pacatezza, il garbo e l’eleganza di Eliana Godino e il suo approccio a piccoli passi, sfociato poi in una sintonia immediata, riconoscendo in lei una persona profondamente legata alla sua terra. Il giornalista Paride Leporace, da nomade digitale e abituato alle peregrinazioni professionali tra Calabria, Basilicata e Campania, si è detto fortunato di essere finito nella rete tesagli da Eliana della quale ha giustamente esaltato le radici arbereshe, intrise di genialità e spirito combattivo, lo stesso che va riconosciuto a chi, a quelle latitudini, si è speso per la causa dell’unità d’Italia. “Le fotografie di Eliana Godino riescono a parlare e lei riesce a far propria la lezione dei grandi fotografi ma anche del semiologo Roland Barthes”. Anche il prof.Bruno Nardo, eccellenza calabrese nel campo della medicina, specialista in chirurgia epatica, formatosi negli Stati Uniti, a Pittsburgh, e a Dundee, in Scozia, e poi tornato nella sua Calabria ed approdato all’Ospedale di Cosenza e nella nostra Università, si è detto partecipe, dopo aver conosciuto ed essere stato intervistato ed immortalato dalla macchina fotografica di Eliana Godino, di una seduta di psicanalisi che gli ha consentito di dire quel che pensava, soprattutto sui giovani cui il messaggio contenuto nel libro è rivolto. Per il giornalista Arcangelo Badolati, caposervizio di “Gazzetta del Sud”, la fotoreporter ha avuto la capacità di farlo parlare molto. “Il libro e tutto il ragionamento che vi è sotteso rappresenta un salto di qualità nella nostra cultura e un passo avanti nel rapporto tra i calabresi e la propria terra di appartenenza”. E Badolati, tra le cose da salvare della nostra terra, inserisce, senza ombra di dubbio, il dialetto. “Si aveva quasi vergogna a parlarlo ed è stato compiuto quasi un genocidio delle parole dialettali. Invece nei nostri dialetti, che cambiano passo dopo passo, a seconda dei territori, sono contenute parole meravigliose”. L’ultima testimonianza è quella del poeta cosentino, del piccolo borgo di Cuti a Rogliano, Daniel Cundari, performer plurilingue che nei suoi reading passa con sorprendente disinvoltura e con impressionante facilità dal “repentismo cutise” all’italiano e allo spagnolo ed anche ieri ha dato un saggio delle sue qualità regalando dei versi profondi, in un medley in poesia molto applaudito. Cundari ha girato e continua a girare il mondo, dalla Spagna a Shangai, all’America Latina, ma anche lui è stato percorso da quel piccolo e inarrestabile demone della restanza che ne ha fissato le radici a Cuti. Al termine della serata, arricchita dagli intermezzi musicali della cantante Francesca Maria Olia e del chitarrista Marco Arnieri, il Sindaco Franz Caruso ha consegnato ad Eliana Godino il riconoscimento della commissione cultura che ne ha esaltato le qualità di “fotoreporter e scrittrice di talento per il suo ritorno felice e per la sua passione senza confini”.