ROMA – Diritto alla bellezza e al turismo per tutti, è questo il messaggio che la Calabria, al centro del Mediterraneo, lancia al panorama internazionale nel candidarsi a diventare la prima meta turistica che utilizza l’accessibilità universale, interculturale e interreligiosa come elemento caratterizzante l’offerta turistica con il progetto “Sibari e la Costa dei tre miti: Italo, Ulisse e Federico”. Tutti gli individui del mondo, di tutte le razze e di tutte le religioni, possono incontrarsi nell’Alto Jonio cosentino che diventa un distretto turistico accessibile universale.
Il progetto che prevede l’aggregazione di ben 19 Comuni: Albidona, Alessandria del Carretto, Amendolara, Canna, Cassano allo Ionio, Castroregio, Civita, Cerchiara di Calabria, Corigliano-Rossano, Francavilla Marittima, Montegiordano, Nocara, Oriolo, Plataci, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, San Lorenzo Bellizzi, Villapiana e con capofila il Comune di Trebisacce, è stato presentato in una conferenza stampa molto partecipata nella sede dell’Enit – Agenzia nazionale del turismo, a Roma.
Presenti, fra gli altri, il sindaco di Trebisacce Mundo, l’assessore regionale Rossi e il vescovo di Cassano Savino
Erano presenti il sindaco di Trebisacce Franco Mundo, il project manager Antonio Blandi, l’assessore della Regione Calabria con delega alla Pianificazione territoriale ed urbanistica Franco Rossi, monsignor Francesco Savino vescovo di Cassano, Flavia Coccia presidente del Comitato di promozione turismo accessibile del Mibact, Alberto D’Alessandro componente del Consiglio d’Europa, don Valerio Pennasso direttore ufficio nazionale Cei – Beni culturali ecclesastici ed edilizia di Culto, il direttore generale di Federculture Claudio Bocci, Pete Kercher ambasciatore Unione europea “Design for all”, Dino Angelaccio presidente Itria . Itinerari turistico religiosi interculturali accessibili, Annamaria Aisha Tiozzo presidente Whad – Ente italiano di certificazione Halal Italia e il rabbino emerito Umberto Piperno. A moderare il tavolo degli interventi, la giornalista Romina Gobbo, affiancata da Marcella Marasco, interprete lingua dei segni italiana, che ha tradotto in tempo reale tutta la conferenza per i non udenti.
L’intento è la creazione della prima destinazione turistica accessibile che utilizza l’accessibilità universale, il dialogo interreligioso e l’interculturalità, per orientare l’approccio progettuale e materiale nella costruzione dei prodotti turistico-culturali (itinerari) dei suoi servizi. Una opportunità anche come offerta turistica di prossimità e complementare all’offerta di Matera Capitale della Cultura Europea 2019.
Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha riconosciuto la grande validità del progetto, classificandolo al secondo posto della graduatoria finale e finanziando quindi l’iniziativa.
Gli interventi
«Persone di religioni e culture diverse quando si incontrano sottolineano il loro valore aggiunto. Le persone e le comunità devono essere collocate al centro – sono le parole di don Valerio Pennasso, direttore dell’Ufficio nazionale Cei Beni culturali, ecclesiastici ed edilizia di culto – Questa è una grande opportunità per instaurare rapporti stabili con le diocesi per quanto riguarda turismo e beni culturali. Dobbiamo capire cosa fare insieme in Calabria e come valorizzare persone e culti differenti».
Apprezzamenti per l’iniziativa sono arrivati dalla presidente del Comitato di promozione turismo accessibile del Mibact Flavia Coccia e Pete Kercher, ambasciatore Unione europea “Design for all”, durante la conferenza stampa.
«Le tante identità europee che si incontrano grazie alla Storia calabrese è fondamentale per tutto il Mediterraneo – spiega Alberto D’Alessandro del Consiglio d’Europa – Le comunità in questo progetto sono importantissime e incarna i temi della Convenzione di Faro che parla di diritto alla bellezza, alla cultura, alla qualità della vita, alla libertà. È un laboratorio che può tracciare un nuovo percorso d’Europa partendo dalla Calabria».
Claudio Bocci, direttore generale di Federculture, sottolinea come le attività del progetto aiuteranno la Calabria a far emergere il suo «straordinario patrimonio culturale immateriale e materiale e di mettere in risalto la tradizione religiosa del territorio. In Calabria ci sono straordinarie occasioni di sviluppo interculturale e interreligioso».
Dino Angelaccio,Presidente di Itria – Itinerari turistici religiosi interculturali accessibili, afferma di come si tratti di «una sfida ambiziosa che restituisce ad ognuno di noi una grande opportunità. Possiamo utilizzare tre chiavi d’accesso strategicamente importanti: l’accessibilità universale, il dialogo interreligioso e la dimensione interculturale. Questo progetto rimette al centro le persone e cita il diritto alla bellezza per chiunque indipendentemente da chi sia questo chiunque».
Molta gioia ed emozione ma anche molta consapevolezza per quello che si sta creando nella parole di Franco Mundo, sindaco del comune Trebisacce capofila del progetto, che ha ribadito come “Sibari e la Costa dei tre miti: Italo, Ulisse e Federico” sia un progetto fondamentale per lo sviluppo turistico dell’Alto Jonio. Un’occasione, ha ribadito Franco Mundo, in grado di far conoscere il territorio in tutto il mondo e quindi favorire nuovi sviluppi economici e lavorativi , oltre che culturali, per tutti i Comuni, i partner e le comunità che fanno parte di questo progetto.
Antonio Blandi project manager del progetto, ha ribadito che un ulteriore valore aggiunto è dato dai contenuti e dal valore del partnariato pubblico e privato che ha sottoscritto il progetto che consentirà di dare vita ad un vero e proprio laboratorio di rilevanza internazionale nel quale costruire processi di sviluppo turistici innovativi partecipati e condivisi dove le popolazioni locali sono gli attori primari.
Conclusioni affidate al vescovo di Cassano Francesco Savino e all’assessore della Regione Calabria Franco Rossi.
Franco Rossi ha specificato come questo progetto rappresenti un momento fondamentale per la vita della Calabria. Spiega ancora Rossi (portando anche i saluti del governatore Mario Oliverio trattenuto da altri impegni istituzionali), come la Regione stia lavorando sull’emozione della scoperta e riscoperta del territorio regionale e di come questo progetto possa diventare strategico per le politiche turistiche regionali.
Monsignor Francesco Savino ha ribadito che la chiesa c’è in questo progetto, perché ci sono tutti gli elementi e i metodi che la chiesa condivide. Soprattutto c’è il metodo della sussidiarietà circolare in “Sibari e la Costa dei tre miti: Italo, Ulisse e Federico”, sottolineando che mettendo insieme carismi e competenze si può generare solo qualcosa di positivo. Emergono inoltre nel progetto, aggiunge ancora Monsignor Francesco Savino, infiniti spunti durante il suo intervento, il valore del mito che favorisce la pedagogia, costruisce il sociale ed elabora una cultura, ma soprattutto esalta l’interreligiosità e l’interculturalità che nel progetto sono gli elementi caratterizzanti che di fatto determinano la grande sfida antropologica da affrontare con le comunità per non dimenticare che la condivisione e la bellezza comunitaria sono le basi per uno sviluppo etico.