Di Rossana Battaglia
COSENZA – La piana di Sibari un paesaggio in continuo divenire, questo è stato il “claim” che ha aleggiato in una gremitissima Sala degli Stemmi presso il Palazzo Storico della Provincia di Cosenza. Qui si è svolta la presentazione del libro “Terre di Bonifica”, un’opera corale che esplora la trasformazione del paesaggio della Piana di Sibari, in Calabria. L’incontro, moderato dalla giornalista Fiorenza Gonzales, ha visto la partecipazione di numerosi esperti, studiosi e rappresentanti delle istituzioni, offrendo uno spaccato approfondito su storia, cultura, economia e identità del territorio.
L’Importanza della Storia e dell’Identità Territoriale
Il Prof. Mario Bozzo ha aperto il dibattito, soffermandosi sul rapporto tra cultura, territorio e paesaggio. Ha sottolineato come l’identità del territorio non possa prescindere dalla sua memoria storica, spesso trascurata in studi precedenti. “La storia era assente, ma questo libro la recupera attraverso contributi preziosi di due storici,” ha affermato, evidenziando il valore di una visione integrata che coniuga geografia, arte e storia per comprendere l’evoluzione della Piana di Sibari.
Fulvia Caligiuri, Commissario ARSAC e imprenditrice del territorio, ha approfondito il tema dell’identità paesaggistica delle terre di bonifica, descrivendo la Piana di Sibari come un esempio di trasformazione che continua ancora oggi. “Il presente è frutto di una lunga storia di adattamenti e interventi umani. Dobbiamo riappropriarci della nostra identità con orgoglio e investire nel nostro territorio, che ha ancora tanto da offrire”, ha esortato.
Economia e Futuro del Territorio
La stessa Fulvia Caligiuri ha pure affrontato gli aspetti economici legati alla bonifica della Piana di Sibari, ricordando come quell’intervento abbia trasformato una terra paludosa in un’area agricola prospera, nota per frutteti e agrumeti. “Il legame con il territorio è più sentito da chi vive questa terra, come i contadini e le aziende agricole, che ne hanno fatto il proprio destino. Noi calabresi dobbiamo imparare a raccontare meglio la straordinarietà del nostro territorio”, ha affermato con passione.
Carlo Cannataro direttore della Fondazione Carical ha poi spiegato come la missione della fondazione sia legata al sociale e al suo impatto sulla società civile, sottolineando il valore delle iniziative culturali che promuovono la conoscenza delle radici storiche e ambientali.
Percorsi Storici e Identità Dimenticate
Il Prof. Fabrizio Mollo, docente presso l’Università degli studi di Messina e Direttore Editoriale della collana Scientia Antiquitatis di Rubbettino Editore, ha riportato l’attenzione, su quelle che sono le vestigia di un passato glorioso, Sibari non solo città, ma capitale di una Magna Grecia ricca di cultura e di florida economia. Nei testi antichi si legge perfino che le condutture realizzate per trasportare acqua in realtà erano utilizzate anche per far scorrere copioso del vino. Da archeologo il Professore Mollo ha trovato traccia di antichi percorsi di transumanza che attraversavano il territorio, da Sibari fino al Pollino. “Queste vie storiche fanno parte del nostro DNA culturale”, ha osservato, auspicando un maggiore impegno nel recupero di queste memorie.
Infine, il coautore Giuseppe Tagarelli ha illustrato il valore scientifico del volume Terre di Bonifica, definendolo un’opera di ricerca collettiva realizzata grazie al contributo di numerosi studiosi del ISAFoM- CNR, Rosalucia Mazzei, Ilaria Guagliardi, Angela Magariello Alessandra Patitucci, Gaetano Pellicone, Il libro propone una lettura stratigrafica dell’evoluzione del paesaggio, analizzando l’interazione continua tra ambiente naturale e intervento umano attraverso un approccio multi-, intra- e trans-disciplinare.
Un’Opera Destinata a Lasciare il Segno
L’impegno scientifico che ha portato alla realizzazione del volume è evidente nella ricchezza di documenti, dati e riferimenti bibliografici. Che vede tra gli autori oltre al Prof. Giuseppe Tagarelli, e i ricercatori ISAFoM-CNR, l’importante contributo di. Eligio Daniele Castrizio (Università di Messina), Salvatore Di Fazio (Università di Reggio Calabria) e Andrea Tagarelli (Università della Calabria); i Deputati della Deputazione di Storia Patria per la Calabria Alfonso Barone e Antonello Savaglio; il Direttore delle Riserve Naturali Regionali “Lago di Tarsia- Foce del Fiume Crati” Agostino Brusco; il libero ricercatore Piero Giuseppe Savaglio. Pur concentrandosi su un contesto geografico specifico, il libro riesce a superare i confini locali, ponendo il paesaggio rurale italiano al centro delle questioni culturali, sociali, ambientali e produttive.
Un grande sforzo collettivo che lascia un segno importante nella letteratura scientifica, invitando alla riflessione sul rapporto tra uomo e ambiente e sul ruolo delle bonifiche territoriali nella storia italiana.