Presentazione del romanzo “La favola del piccolo Cisse”, di Franco Corbelli

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Il piccolo ivoriano(il bambino sbarcato da solo al porto di Corigliano), dopo oltre due mesi di colloqui, consegnato, pochi giorni fa, al suo papà. Dopodomani(giovedì) alla Provincia di Cosenza la presentazione del libro “La favola del piccolo Cisse”.

Corbelli: «Il romanzo è un evento destinato a restare nella storia».

Sarà presentato dopodomani, giovedì, alle ore 11, nel Salone degli Specchi della Provincia di Cosenza, “La favola del piccolo Cisse”, il libro scritto da Franco Corbelli, che sarà distribuito gratuitamente, in abbinamento ad un volume della casa editrice Rubbettino. La presentazione avviene pochi giorni dopo che il bambino è stato consegnato al suo papà.

«Il libro è un evento destinato a restare nella storia.»

«E’ un romanzo – continua – di 200 pagine, ricco di foto, che racconta la favola del bambino ivoriano, sbarcato da solo al porto di Corigliano il 15 luglio, alla ricerca del suo papà che (forse) si trovava in Francia e che grazie alla straordinaria mobilitazione promossa da Diritti Civili, in collaborazione con altri soggetti istituzionali e una Ong, Save The Children, è stato rintracciato e, su richiesta del Tribunale dei Minori di Catanzaro, fatto arrivare in Calabria, dove dopo oltre due mesi di colloqui, pochi giorni fa, è stato consegnato al genitore», afferma Corbelli.

Anche la mamma del piccolo Cisse, che era stata imprigionata dagli scafisti mentre stava con il suo bambino, sulla spiaggia libica di Sabratha, per salire sul barcone, è stata individuata e fatta liberare, grazie sempre alla forte campagna di Diritti Civili. La donna è ritornata nel suo Paese, la Costa D’Avorio.

Ma il libro, frutto di un lavoro di alcuni mesi, attraverso il romanzo del piccolo Cisse, racconterà la tragedia epocale dell’immigrazione, le orribili stragi in mare con, sino ad oggi, oltre 33mila vittime(uomini, donne e bambini!), i cadaveri di poveri migranti divorati dagli squali, gli immigrati prigionieri venduti come schiavi, l’orrore delle carceri lager libiche, dove, con una crudeltà inaudita e senza alcuna pietà, anche i bambini vengono violentati, le donne(pure quelle incinte!) stuprate e i diritti umani più elementari brutalmente calpestati, una ferocia mai vista che l’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani, Zeid Ra’ ad Al Hussein, ha definito ”un oltraggio alla coscienza dell’umanità”, che non può lasciare indifferente e inerte il mondo.

Il romanzo descrive la grande risposta delle Istituzioni dello Stato, con il significativo esempio di Corigliano e della Calabria, di Reggio, Crotone, Vibo, alla drammatica emergenza degli sbarchi che tra fine giugno e metà luglio ha toccato il suo apice più alto e pericoloso. Ma «quella che viene raccontata è soprattutto la favola di questo bambino ivoriano con un retroscena fiabesco (ma in questo caso assolutamente vero) che, viene reso noto per la prima volta, renderà questo romanzo immortale, come le fiabe dei grandi autori del passato».

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