COSENZA – Una storia del jazz a Cosenza, inquadrata nella più vasta vicenda riguardante la musica e lo spettacolo nel capoluogo bruzio durante il secolo scorso. Se ne parlerà venerdì 4 marzo alle ore 18 nella centralissima Libreria Ubik (V. Galliano, 4) in occasione della presentazione di “Brutium Graffiti. Jazz a Cosenza nel ‘900”, l’ultima fatica editoriale di Amedeo Furfaro, critico musicale, collaboratore della rivista Musica Jazz, musicista egli stesso e fondatore del Centro Jazz Calabria. A conversare con lui ci saranno Raffaele Borretti, classe 1935, decano dei jazzisti cosentini, una vita per la musica svolta in veste di pianista, organizzatore indefesso di rassegne e manifestazioni con il Jazz Fans Club, un passato di direttore dei programmi jazz nei mitici studi romani sulla Tiburtina della Rca, autore in passato di molte rubriche trasmesse da Radio Rai, saggista e collaboratore del mensile Jazz.it ed Ugo G. Caruso, studioso di cultura di massa, jazzofilo raffinato, autore di saggi ed articoli, già docente a contratto presso la cattedra si Storia della Musica dell’Università di Roma Tor Vergata, curatore di molti eventi sull’argomento. L’incontro, introdotto da Francesco Stezzi, editor del CJC sarà condotto dall’attrice e giornalista Federica Montanelli, collaboratrice delle pagine culturali de La Gazzetta del Sud. Il libro è al contempo saggio e racconto del ruolo avuto dal jazz nella comunità cosentina, delle storie dei suoi protagonisti, musicisti ma anche organizzatori, giornalisti, manager, amministratori, insomma tutto il mondo che vi è girato attorno. Si parte inevitabilmente dai jazzisti di origine calabrese sparsi nel mondo, a cominciare da Harry Warren, al secolo Salvatore Guaragna, uno dei più importanti compositori di Tin Pan Alley (sono suoi Chattanooga Chou Chou, Thats’amore, I have only eyes for you ed infiniti altri), coevo di celebri tangheri italo-argentini come Enrique Cadicamo o Alfredo Le Pera e di figure di spicco della musica brasiliana nell’America del sud. Tra i jazzisti calabro-americani è impossibile non citare Mike Pingitore, Sal Nistico, Al Belletto, Buddy De Franco, Scott Lafaro, George Garzone, Joey Calderazzo, Bucky Pizzarelli e suo figlio John, appartenente ormai quest’ultimo alla quarta generazione, per non dire del grande crooner Tony Bennett e di Chick Corea che si esibì pure all’Università della Calabria quando questa era stata da poco istituita.