COSENZA – Comincia a prendere forma al Teatro Rendano il “Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini. L’evento avrà luogo il prossimo 21 novembre, ore 20:30, e inaugurerà la stagione lirico-sinfonica del teatro di tradizione cosentino che dal luglio scorso ha cambiato guida, dopo la nomina del nuovo direttore artistico Lorenzo Parisi. Significativa la collaborazione che Parisi ha attivato, per la produzione dell’opera di Rossini, con l’Accademia Rossiniana di Pesaro. E da Pesaro e dal Conservatorio “Gioachino Rossini” proviene anche la regista Rosetta Cucchi,indicata come una delle nuove promesse della regia italiana. In questa veste ha fatto parte dell’Orchestra Sinfonica della Rai come primo pianoforte, ma, a partire dal 1999, all’attività di apprezzata pianista ha affiancato quella di regista. La Cucchi fa parte della “grande famiglia” del “Rossini Opera Festival”. “Il Barbiere – dice – è l’opera che amo di più e Rossini è l’autore a cui mi sento più vicina. In fondo in Rossini c’è un po’ “una follia organizzata”. Rossini è la follia, quello che gli inglesi chiamano lo sparkling, il fatto di essere frizzante, ma in qualche modo senza tempo, perché la gioia che c’è nella musica e in questo Barbiere in particolare appartiene a storie che possono accadere in ogni tempo. In questo mio Barbiere – afferma ancora la Cucchi – mi sono voluta divertire proprio accompagnando e assecondando la follia di Rossini. Non posso dire che è un Barbiere moderno. E’, piuttosto, un Barbiere onirico. Io parto da un sogno e lo faccio proprio perché mi piace sviluppare l’idea che ci sia una linea temporale che va dal ‘700 ad oggi, senza colpo ferire”.