TROPEA (VV) – È in programma per domani, 4 agosto, a partire dalle 21,45 il quarto appuntamento della rassegna “Teatro d’aMare”, curata da Libero Teatro e LaboArt Tropea, con la direzione artistica di Max Mazzotta e quella organizzativa di Maria Grazia Teramo. Va in scena, stavolta, presso il Teatro del Porto lo spettacolo “Mio cognato Mastrovaknich” allestito da Arciere, scritto da Ciro Lenti, per la regia di Adriana Toman e con Paolo Mauro e Marco Silani. Uno spettacolo che racconta una storia di solidarietà calabrese e che calca i palchi dopo il premiato “Dissonorata – Un delitto d’onore in Calabria” di e con Saverio La Ruina, prodotto da Scena Verticale e con soggetto e sceneggiatura dello stesso Ciro Lenti. Un luogo dalla pregnanza storica fondamentale, Ferramonti, e un messaggio di solidarietà, sottolineato dalla metamorfosi di due personaggi, a suggellare l’importanza dell’accoglienza. Nel 1943 nel campo di concentramento di Ferramonti, Uccio, un giovane fabbro del luogo, condannato per reati comuni, viene rinchiuso per errore nella baracca degli omosessuali e ciò lo preoccupa per lo voci calunniose che potranno diffondersi nel paese. In cella, però, conosce Mastrovaknich, un professore polacco, da tempo in Italia. Sebbene il loro rapporto sia inizialmente conflittuale, si evolverà poi nel corso della pièce.
Tra i prossimi appuntamenti presso il Teatro del Porto, il Libero Teatro con “Giangurgolo, principe di Danimarca” il prossimo 9 agosto, spettacolo scritto e diretto da Max Mazzotta, direttore artistico della rassegna. Il giorno precedente, l’8 agosto, prenderà il via invece il secondo laboratorio teatrale dedicato a bambini e ragazzi, tenuto dal Crea e con Paolo Spinelli e Graziella Spadafora. Tema centrale sarà un misterioso furto o delitto: due attori seguiranno le indagini in un gioco teatrale volto all’ascolto e all’osservazione.