Rende ( CS) – Se non fosse stato lo stesso Martufello, con una consapevole e velata amarezza a dichiarare sul palco del Garden che “il cabaret, purtroppo non esiste più”, forse il pubblico avrebbe incassato il colpo senza troppo clamore, giustificando la a tratti monotona e poco brillante performance del Bagaglino, pensando che gli anni passano, gli attori comici restano, ma la vita quotidiana cambia e gli scenari politici, culturali e sociali di un paese mutano così repentinamente e inverosimilmente, che si fa molta fatica a far ridere la gente. Definirlo un flop non sarebbe corretto, del resto gli affezionati, soprattutto i più attempati, hanno fatto registrare il tutto esaurito e, ripercorrendo con nostalgia i bei tempi del Salone Margherita, la dimora storica del Bagaglino, a fine spettacolo, nonostante nell’immaginario collettivo ci fossero aspettative differenti, hanno reso omaggio non tanto alla rappresentazione in sé, quanto piuttosto al ritorno sulla scena di personaggi che negli anni d’oro hanno fatto del teatro di Via dei Due Macelli, il tempio autentico di quella comicità che, “purtroppo oggi non c’è più”. E pensare che negli anni novanta il Bagaglino era l’appuntamento fisso del sabato sera di un’Italia incosciente del disastro economico e sociale che l’avrebbe travolta da lì a qualche anno. Il Bagaglino di oggi, prestato alla modernità dei nostri tempi, ha portato in scena ieri sera al Teatro Garden di Rende, nel cartellone della rassegna “Comicità in Teatro”, le “Cinquanta sfumature di Renzi”, una commedia che ha visto, nella prima parte, l’attuale Presidente del Consiglio alle prese con una trasposizione temporale nell’antico Egitto nelle vesti di un faraone. La realtà, però, è ben diversa e, con tanto di frusta in mano, il confine, tra parodia e vita quotidiana diventa sottile,quasi invisibile. La bravura e la meticolosità artistica di alcuni personaggi resta però indiscutibile, dallo stesso Martufello, a Mario Zamma, per il quale, passati i tempi della sua storica imitazione di Ciriaco De Mita, oggi si dedica con piglio e destrezza a dare voce a personaggi quali Beppe Grillo e Angela Merkel, così come Carlo Frisi nei panni di Papa Francesco. Decisamente sotto tono Pamela Prati, una delle storiche super donne del Salone Margherita. Le sue apparizioni di femme fatale non hanno molto convinto il pubblico. E per i più attenti, nella reunion del Bagaglino anche Morgana Giovannetti, la bambina prodigio del Bagaglino, molti, infatti, la ricorderanno al fianco di Pippo Franco, con gli occhiali spessi, riccioli rossi e le sue imitazioni pungenti. Oggi Morgana è diventata una donna e in “Cinquanta sfumature di Renzi”, veste i panni di una fantomatica assistente del premier, sempre pronta ad intromettersi con nuovi personaggi deliranti e strampalati. Non ha convinto, invece Demo Mura, nei panni di Renzi. E se il finale ha dato spazio alla nostalgia e ai ricordi dei tempi trascorsi, degni di nota gli omaggi musicali ad una indimenticata Gabriella Ferri, in chiusura Martufello ha salutato il pubblico del Garden con le sue immancabili barzellette e quel suo accento inconfondibile che hanno fatto del comico uno dei personaggi più amati del Bagaglino. C’è da dire, però, che la complicità, l’affetto di quel che resta di una grande famiglia è palpabile, non solo sulla scena, ma anche dietro le quinte. E se lo spettacolo ha, per certi aspetti, deluso le aspettative, per gli affezionati resta uno di quegli appuntamenti da non perdere. E un altro appuntamento da non perdere con “Comicità in Teatro” la rassegna promossa dall’assessorato alla Cultura ed Eventi del comune di Rende, è per il 18 aprile, quando, sul palco del Garden salirà con la sua esilarante comicità Massimo Bagnato.
Raffaella Aquino