COSENZA – La sua storia è di quelle che si vedono solo nei film, ma, a volte, si sa, anche i film diventano realtà. E il sogno americano di Renato Turano, imprenditore cosentino di successo negli Stati Uniti e senatore della Repubblica Italiana, eletto nella Circoscrizione Esteri, si è potuto realizzare, grazie alla sua caparbietà e tenacia tipiche dei calabresi. In uno dei suoi frequentissimi ritorni a casa (Turano è nativo di Castrolibero) dagli Stati Uniti, l’imprenditore calabrese ha avuto il tempo di ritirare ieri sera, nella sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” un riconoscimento assegnatogli dalla Commissione Cultura del Comune di Cosenza. Alla cerimonia non ha voluto far mancare la sua presenza il Sindaco Mario Occhiuto. Con il riconoscimento a Renato Turano l’organismo consiliare di Palazzo dei Bruzi ha inaugurato un nuovo filone, dedicato ai calabresi di valore nel mondo e la motivazione che campeggia sulla targa consegnata all’imprenditore parla chiaro: “a Renato Turano, orgoglio di Calabria e cittadino del mondo”, come ha ricordato nel suo intervento il Presidente della Commissione Cultura Claudio Nigro.
Davanti ad un numerosissimo pubblico, è toccato al consigliere Mimmo Frammartino ricostruire il profilo dell’ospite.
“Un calabrese di primo piano sotto il profilo imprenditoriale – ha ricordato Frammartino – leader riconosciuto nel mondo civile e degli affari dove ha raggiunto numerosi successi grazie alla sua coerenza con i valori etici e gli insegnamenti impartitigli dal padre Mariano”. Nel ’62 è proprio il padre Mariano, emigrato in America, che grazie alla sua intraprendenza, riesce ad acquistare un piccolo panificio. Oggi, grazie a Renato Turano, quel panificio di tanti anni fa è diventato la più grande azienda di produzione di pane artigianale del Nord America. Tante le soddisfazioni, innumerevoli i sacrifici. Una storia che emoziona ed affascina e che è la storia di un successo che Turano ama condividere con i connazionali della comunità italiana di cui fa parte. Poi arriva l’elezione a senatore della Repubblica Italiana, in quella circoscrizione estera che comprende Canada, Stati Uniti, Messico, America centrale e Caraibi.
Nel suo intervento, Mimmo Frammartino ha espresso l’auspicio di vedere quanto prima Renato Turano, per le sue competenze, alla guida della Fondazione “Calabresi nel mondo”, nella convinzione che “i calabresi nel mondo possano essere un valore aggiunto per la crescita e lo sviluppo della nostra terra in un momento di difficile crisi come quello che stiamo vivendo”.
Il Sindaco Mario Occhiuto ha voluto poi portare direttamente la sua testimonianza.
“Renato Turano – ha detto il primo cittadino – è una personalità che ha avuto modo di fare cose importanti in un altro Paese, ma che non ha mai reciso il forte legame con la sua identità e con le sue origini. Nei miei viaggi in giro per il mondo ho apprezzato il lavoro dei tanti calabresi all’estero e Turano è uno di questi. Abbiamo bisogno – ha aggiunto il Sindaco – di attingere alle esperienze come quelle di cui Renato Turano è portatore”. Occhiuto ha inoltre ricordato gli esempi del prof.Francesco Sisci, sinologo di fama internazionale e originario di Villapiana, e del prof.Guy Alitto (i cui nonni erano di Castiglione cosentino) noto studioso di storia cinese e considerato, sia in America che in Cina, il più qualificato esperto delle teorie di Confucio.
“Dobbiamo puntare a valorizzare al meglio le nostre risorse – ha concluso Occhiuto – facendo leva sull’esperienza e le capacità di chi, come Renato Turano, ha avuto l’opportunità di trovare all’estero le condizioni favorevoli per mettere a frutto la propria identità. A Turano rivolgiamo l’appello a riportare nel nostro territorio, che rappresenta un’emergenza in tutto il Paese, con sacche ataviche di sottosviluppo, la possibilità di creare ricchezza.”
Dopo i ringraziamenti alla Commissione cultura e al Sindaco Occhiuto, Renato Turano, prende a raccontarsi non senza emozione. Dice di essere emigrato nel 1958. “Ero un ragazzino, ma non ho mai lasciato la mia terra. Ho avuto la fortuna di essere calabrese, con i valori dei calabresi e poi anche quella di avere avuto una grande famiglia, sia in America che in Italia.” E’ orgoglioso dei suoi 3 figli e dei 9 nipoti “che tornano ogni estate in Italia e che si sentono italiani, non americani”, così come si dice fiero di rappresentare nel mondo 68 milioni di italiani. “Mio nonno – continua – ha impiegato 3 mesi per arrivare in America e io a volte mi lamento del fatto che l’aereo impieghi 9 ore e mezza. Noi abbiamo costruito il mondo e oggi non è a Renato Turano che dobbiamo guardare, ma ai nostri figli e ai nostri nipoti o a gente come il colonnello Roberto Ruffolo (seduto nelle prime file della sala “Quintieri”) che è un grande orgoglio per la Calabria. Figlio di emigrati, oggi Ruffolo presta servizio a Roma presso l’ambasciata americana”. E Turano lancia al Sindaco e Presidente della Provincia Mario Occhiuto l’idea di un gemellaggio con la città di Kenosha, nel Wisconsin, già in rapporti con l’Università della Calabria, e dove, di fronte al locale municipio, esiste una piazza che si chiama Piazza Cosenza.
A luglio 40 ragazzi di Kenosha che suonano gli strumenti ad arco verranno all’Università della Calabria per un concerto. Il senatore Turano ha chiesto al Sindaco e alla Commissione se sia possibile farli esibire anche al Teatro “Rendano”.
“Dont’cry, Butterfly!”, continua a ripetere Turano, prendendo a prestito le parole della canzone “Dream”, intonata dal tenore Federico Veltri, accompagnato al pianoforte dal maestro Francesco Perri, durante uno degli intermezzi musicali della serata. Renato Turano indirizza un messaggio ai giovani calabresi: “Non piangete, ma volate!” Dobbiamo inventarci delle soluzioni e dare ai giovani calabresi un futuro.
Contate su di me, per quello che posso”. Se Turano ha realizzato il suo sogno americano, vorrebbe che i giovani italiani non vivessero più di sogni e che, prendendo il coraggio a due mani, si inventassero qualcosa che li faccia uscire dalla loro condizione di insicurezza per un futuro sempre più incerto.
Tra gli altri interventi, quello di Maria Lucente, Vice Presidente della Commissione cultura. “Renato Turano – ha detto la Lucente – affascina per la sua tenacia, il suo coraggio, la sua cocciutaggine, tipica di noi calabresi. Tutta la sua storia è di per sé affascinante. E’ questa una serata particolare perché, a differenza di altre, assume un impegno e una continuità di rapporto con il senatore Turano, nell’auspicio che la Presidenza della Fondazione “Calabresi nel mondo”, da qui a breve, possa essere assunta proprio da lui”. Altri interventi sono stati quelli del Sindaco di Castrolibero Giovanni Greco e del consigliere regionale Orlandino Greco. Quest’ultimo ha sottolineato che “qui c’è un uomo che si racconta perché ha qualcosa da raccontare e c’è una traccia che rimane. Il racconto di Renato Turano è il racconto di chi, negli anni, è stato costretto a lasciare la sua terra per poter costruire qualcosa di molto importante fuori e lontano dalla Calabria. In un momento storico in cui il tema dell’emigrazione è tornato in auge in maniera così dirompente, Renato Turano mantiene in vita la cellula del cuore italiano perché è un costruttore di esempio che fa grande un popolo e che va additato ai tanti giovani di questa terra, molto spesso preda della rassegnazione”.
Applausi a scena aperta hanno accompagnato gli intermezzi musicali. Oltre alla canzone “Dream” (“Il sogno”), il tenore Federico Veltri, accompagnato sempre da Francesco Perri al piano, ha eseguito la romanza “Una furtiva lagrima”, da “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti. Il pianista Perri ha inoltre eseguito il leit-motiv della colonna sonora del film di Giuseppe Tornatore “La leggenda del pianista sull’Oceano”, tratto dal libro “Novecento” di Alessandro Baricco. Superba veramente, a questo proposito, la performance recitativa del giovane attore cosentino Francesco Castiglione.