COSENZA – 90 anni il prossimo 21 febbraio e non sentirli. Con il candore di chi alla sua età si può permettere tutto e il contrario di tutto.
L’editore Luigi Pellegrini è alle soglie di un importante compleanno, un traguardo esistenziale che arriva dopo una vita dedicata ai libri e alla sua casa editrice, nata negli anni ’50 ed oggi divenuta un punto di riferimento insostituibile, non solo in Calabria.
Tutto quel che in tutti questi anni ha fatto per la diffusione della cultura in Calabria e a Cosenza in particolare lo ha imposto come “una personalità illustre del nostro tempo”, così recita la targa che gli è stata consegnata nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” per iniziativa della Commissione cultura del Comune di Cosenza nel corso di un incontro veramente speciale, sia per la caratura dell’ospite, sia perché la presenza di Luigi Pellegrini ha fornito l’occasione per tornare a parlare del libro che a lui ha dedicato Angela Costanzo, una giovane docente cosentina, giornalista-pubblicista, che ha avuto la giusta sensibilità per convincere il “professore”, come viene da tutti affettuosamente chiamato, ad aprirle i cassetti con i suoi preziosi carteggi e gli altri documenti gelosamente custoditi e che fino a qualche anno fa non si sarebbe mai sognato di rendere pubblici.
Prima di cominciare il suo breve, ma intenso intervento, l’editore ha chiesto ai presenti che fosse osservato un minuto di raccoglimento per commemorare due figure importanti della cultura calabrese, recentemente scomparse, il drammaturgo Vincenzo Ziccarelli e l’intellettuale e meridionalista Pasquino Crupi con cui Luigi Pellegrini ha condiviso una particolare amicizia e percorso un lungo pezzo di strada. Poi, quasi un ammonimento nei confronti di chi lo aveva preceduto negli interventi : “su di me, forse, avete tutti esagerato”, a testimonianza di quella umiltà che ne ha sempre rappresentato la cifra di riconoscibilità.
“Il vostro bene lo ricambio col cuore – dice commosso. Poi, tornando ai suoi quasi novant’anni, afferma candidamente di non essersene accorto, perché sono passati così velocemente. Il pensiero vola poi, come in un flashback, ai suoi inizi, quando cominciò ad occuparsi di libri, all’età di 26 anni, e ad intraprendere quella “avventura che ai più appariva come temeraria, pazzesca”. E invece, eccolo qui, tra i velluti rossi della sala “Quintieri” del teatro di tradizione della città a godersi i risultati puntualmente arrivati e la sua famiglia, seduta in platea ed accorsa al completo, con in testa il figlio Walter che ne ha saputo raccogliere il testimone ed imprimere quella svolta innovativa, al passo coi tempi, che continua a fare della casa editrice un “gioiellino” di famiglia al quale prestare ogni cura e attenzione, come dimostra la nascita da qualche anno del “Terrazzo Pellegrini”, impostosi subito come autentico cenacolo culturale.
A Walter, il “professore” ha affidato le redini di quella che ama definire “una barca di carta”, di cui il figlio è ottimo timoniere e al quale spetta il compito di tradurre in pratica il monito paterno: “abbiamo una dirittura morale da mantenere e da trasmettere come una fiaccola di grandi ideali!”
La seduta di commissione, presieduta dal Vice Presidente Maria Lucente, in sostituzione di Claudio Nigro, assente giustificato, ha visto la partecipazione di Mimmo Frammartino, cui è stato affidato il compito di relazionare sulla figura di Luigi Pellegrini, del consigliere comunale Francesco Perri e dell’autrice del libro “Luigi Pellegrini, un pioniere dell’editoria in Calabria”, Angela Costanzo.