Successo a Scalea per la rassegna musicale “Vorrei essere un musicista”

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SCALEA (CS) – Il valore universale della musica come veicolo per vincere una volta per tutte la sfida della valorizzazione del territorio regionale e del suo sviluppo, dando la possibilità a giovani ed autentici talenti di mettere in luce le loro potenzialità e di potersi realizzare.
Facendo leva su questo obiettivo, si è creata a Scalea, nel mese di agosto, una rete tra la Pro Loco presieduta da Salvatore Licursi, in collaborazione con il Comune dell’Alto Tirreno cosentino e con lUNPLI, ma che ha potuto contare soprattutto sull’apporto di filantropi, uomini e donne di cultura, con il dichiarato proposito di favorire la crescita di giovani talenti appassionati della musica, soprattutto di quella classica. Ed è così che è venuta fuori l’idea di un format, Vorrei essere un musicista, concepito con la formula del talent, ma senza vincitori e vinti, con il preciso intento di rappresentare una sorta di antenna culturale che, partendo da una ricognizione attenta del genius loci, finisce poi per superarlo proiettandolo in una dimensione ancora più proficua, in grado di intercettare aspettative e connessioni che non hanno confini locali. Prof. Fazio

Tra gli artefici di questa prima edizione di Vorrei essere un musicista c’è il prof.Francesco Maria Fazio (foto a lato), oncologo di chiara fama, oggi in pensione, che ha messo a disposizione gli spazi del resort La Bruca di Scalea per i concerti della rassegna musicale. I concerti si sono succeduti nelle sere d’agosto ed hanno visto esibirsi diversi giovani talenti del territorio: il duo pianistico formato da Antonio e Nicola Maria Gullace, il duo di violino e pianoforte composto da Wilma Monachello e Mattia Pisciotta, il fisarmonicista Antonio Tufo, un altro duo di clarinetto e pianoforte con Manuel Pio Magurno e Samuele De Stefani. La manifestazione è stata, infine, conclusa dal concerto della pianista Chiara Nocito. Il successo della manifestazione, per certi versi inaspettato, ha suscitato l’interesse, l’attenzione e l’entusiasmo di Mischa Damev, direttore artistico del Settembre Musicale di Montreux-Vevey giunto alla sua 77ma edizione. Damev, che ha inviato a Scalea una sua emissaria, Bissera Damev-Lefterov, direttamente da Zurigo, e che ha fatto da madrina alla manifestazione, ha indirizzato un messaggio al prof.Francesco Maria Fazio di cui è stata data lettura in occasione del concerto conclusivo del talent. “Ho conosciuto il prof. Fazio – ha scritto Mischa Damev – come un uomo estremamente colto, nobile, modesto e con una passione per il benessere umano. E un umanista e ha dedicato la sua vita alla salute e alla cura dello spirito artistico e culturale della gente. Come grande filantropo ha contribuito molto allo sviluppo della cultura e della musica in Calabria. Non è un musicista professionista, ma ha il cuore e la comprensione della magia della musica come un vero artista. Ammiro l’iniziativa di dare ai giovani musicisti di talento l’opportunità di esibirsi di fronte ad un pubblico interessato. Questo è certamente il modo migliore per promuovere un artista. Ed è per questo – ha concluso Damev – che auguro al Festival di musica classica La Bruca un futuro di grandi successi e a tutti i giovani musicisti un futuro pieno di soddisfazioni professionali”.

Mischa Damev ha rinvenuto nel talent di Scalea Vorrei essere un musicista diversi punti di contatto con la mission propria del Festival che dirige a Montreux il cui obiettivo primario è proprio quello di privilegiare le scoperte di giovani talenti e di democratizzare l’accesso alla cultura, perpetuando la tradizione che gli è congeniale e cioè la valorizzazione dei giovani musicisti. Non è stato un caso che alcuni concerti dell’ultima edizione del Settembre musicale di Montreux abbiano ospitato due tra i più virtuosi giovani musicisti di Francia. Che a Scalea con il format Vorrei essere un musicista si sia imboccata la strada giusta è convinto anche il prof.Francesco Maria Fazio, uno dei suoi promotori. L’arte, la bellezza, offerta con gratuità intrinseca al gesto, può essere una chiave di lettura per una peculiarità di sviluppo di una economia democratica che ha in sé il valore immenso del dono per una comunione di ricrescita della nostra terra, anche nellottica di un superamento di quelle diseguaglianze di vario genere, culturali, economiche e sociali che la Calabria sconta rispetto ad altre zone del Paese, di fatto più avvantaggiate.

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