COSENZA – È strano entrare in sala e trovare poche persone. Ti chiedi il perché di tanti posti vuoti, attendi che si riempiano e facciano spazio a voci, ricordi, al momento di chi vuole regalarsi attimi di felicità a pochi passi dall’artista amato. La sala si riempie, sale sul palco la band e poi arriva lei, Paola Turci, che intona “Off-line”. Tuta nera ricca di lustrini, voce calda, potente. Arriva dritta al cuore la cantante romana. “La vita che ho deciso”, accompagnata dal battito di mani del pubblico, “La prima volta al mondo” e poi il saluto alla “sua” Cosenza . «Immaginate il mio cuore come sta battendo? Questa città mi ha ridato la vita. È un onore suonare in questo magico teatro» . “Volo così”, “Stato di calma apparente”, «Sono sul mio treno» canta l’artista, «Sono trascorsi 24 anni da quando ero su quel treno, mai avrei immaginato di scrivere una canzone nel mio dialetto» poi, in versione Gabriella Ferri intona “Ma dimme te” ,un brano in cui tratteggia «il profilo di una donna tosta che non scende a compromessi, Anna Magnani, che mi ricorda mia madre e mia nonna», dichiara l’artista. Spettacolare, intima. Rabbia, tormento e sussurri accompagnano la cover di Domenico Modugno “Dio, come ti amo” eseguita solo con voce e chitarra. “Piccola canzone d’amore”, “Questione di sguardi”, “Saluto l’inverno”. Tra movenze e ritmi carichi di energia e sensualità si arriva al finale con “Bambini” , il brano con cui si aggiudicò il premio della critica nella Sezione Emergenti al Festival di Sanremo del 1989. Ringrazia il sindaco presente e il direttore del teatro, presenta la band e si congeda. Gli applausi e i cori del pubblico la richiamano a gran voce. Lei, più bella e sensuale che mai avvolta nella sua giacca di taglio maschile, rientra, dona e si dona, regala “Fatti bella per te” e “Sai che è un attimo” al cospetto di un pubblico che finalmente si scioglie e si alza in piedi a cantare e scattare foto. Si congeda di nuovo, ma il pubblico non ci sta e la rivuole. La cover di “Un’emozione da poco” e “Ti amerò lo stesso” eseguita solo con voce regalano brividi. Sul ricordo dell’incidente del 1993 canta “Halleluja” di Leonard Cohen, poi lascia il palco, questa volta per sempre. Applausi a scena aperta per la tappa al teatro “Rendano” de “Il secondo cuore tour” di Paola Turci che ha cantato più di due ore senza interruzioni. L’artista romana è caduta e si è rialzata con tenacia. Torna sul palco più forte di prima. È rinata, la cicatrice è ormai un ricordo.
Rita Pellicori