VIBO VALENTIA – Dopo l’atteso intervento di Roberto Giachetti, il pomeriggio del Tropea Festival Leggere&Scrivere 2016 continua con la presentazione del libro “I signori del cibo. Viaggio nell’industria alimentare che sta distruggendo il pianeta” (Minimum fax, 2016). Il libro-inchiesta scritto da Stefano Liberti, definito da Goffredo Fofi “Uno dei migliori, dei rari prodotti del nostro giornalismo d’inchiesta”, è un’indagine globale durata due anni, dall’Amazzonia brasiliana dove le sconfinate monoculture di soia stanno distruggendo la più grande fabbrica di biodiversità della Terra, ai mega-pescherecci che setacciano e saccheggiano gli oceani per garantire scatolette di tonno sempre più economiche. Il giornalista Liberti, conversando con Francesco Lena, racconta al pubblico il “modus operandi” adottato per ricostruire il cambiamento della filiera produttiva alimentare, sempre più legata alla globalizzazione e alle multinazionali. L’inchiesta fa luce sui giochi di potere che regolano il mercato del cibo e si basa su 4 prodotti: carne di maiale, soia, concentrato di pomodoro e tonno in scatola. «La suggestione da cui sono partito – racconta Liberti – è che noi consumatori non sappiamo da dove provengono i prodotti alimentari negli scaffali e nelle nostre dispense. Nel mondo globalizzato noi europei mangiamo tonno pescato nell’Oceano Pacifico, mentre il nostro tonno, molto più pregiato, viene mandato in Giappone per il sushi».
Contestualmente, in un’altra sala di Palazzo Gagliardi il dottor Alessandro Targhetta ha presentato “Sensibilità al glutine. Nuove conoscenze e possibilità di cura”.L’argomento, come spiegato nel corso dell’incontro coordinato da Stefania La Badessa, coinvolge sempre un maggior numero di persone: «La salute – precisa il dottor Targhetta– dipende dal nostro stile di vita». Il glutine è un complesso alimentare costituito da proteine. Frumento, farro, kamut, segale, orzo e avena, e altri sono i cereali con maggior quantitativo di glutine. Riso, mais, miglio e teff, invece, ne contengono in minime o inesistenti quantità.
Targhetta, dopo aver sottolineato che un’alimentazione gluten free non produce nessun tipo di carenza, ha posto agli ospiti un quesito: «Mangiamo frumento da oltre 12mila anni. Proprio ora siamo diventati intolleranti?». In realtà, il frumento “Cappelli” negli anni ’70 è stato irradiato con raggi x e gamma del cobalto radioattivo, modificando il suo dna e diventando della varietà “Creso”. Per il 90 per cento si tratta della varietà più utilizzata sui mercati per produrre prodotti da forno, a ciò si aggiungono sia i trattamenti anti-parassitari, impiegati in agricoltura; sia l’impiego del glutine come additivo. La Gluten Sensitivity e la Celiachia sono due simili ma distinte entità cliniche. Secondo alcune ipotesi la sensibilità al glutine può essere considerata la fase iniziale, funzionale, non ancora lesionale della Celiachia. Tra i disturbi frequenti, gastrite, cistite, insonnia, ansia, ipotiroidismo, problemi alla tiroide e all’apparato respiratorio, nonché malattie della pelle e caduta dei capelli. Il primo passo per arrivare a una corretta diagnosi di Gluten Sensitivity parte dalla rendicontazione della storia clinica del paziente. A ciò si aggiungono analisi per escludere la Celiachia e l’allergia al grano. Infine è opportuno sospendere per brevi periodi l’assunzione di prodotti ad alto contenuto di glutine per valutare eventuali miglioramenti nello stato di salute.