14 MAG 2012 – Si è chiusa in bellezza la stagione di prosa 2011/2012 con uno spettacolo atteso, annullato a causa di un improvviso malanno della protagonista e, per fortuna, recuperato.
Si tratta di “E pensare che c’era il pensiero” messo in scena, ieri sera, al teatro A.Rendano con la regia di Emanuela Giordano e la produzione dello Stabile di Innovazione “Tieffe Teatro” in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber.
Un Gaber moderno e attuale riletto al femminile dall’avvincente Maddalena Crippa e da tre coriste, Chiara Calderale, Miriam Longo e Valeria Svizzeri, accompagnate al pianoforte da Massimiliano Gagliardi autore, tra l’altro, degli arrangiamenti musicali.
Un intero spettacolo dedicato all’eccelso cantautore italiano scomparso nel 2003, ma ancora presenza vivida nell’immaginario collettivo soprattutto per le tematiche forti e mai scontate, le sue musiche e i suoi testi, infatti, sono così contemporanei che sembrano stati scritti ieri.
La serata è trascorsa velocemente, è volata via come una folata di vento tra le canzoni più note di Gaber e sprazzi di monologhi riguardanti la società, l’amore, la famiglia, il lavoro, la politica che è stata definita “come una disgrazia capitata a tutti”. I momenti recitati sono stati gestiti con grande veracità dalla Crippa che è riuscita ad alternare estremo realismo e delicato humor inglese ad attimi di stridente e pungente cinicità.
Zero effetti speciali, zero colpi di scena e nessun oggetto particolare; il palcoscenico, ieri sera, è stato abitato da quattro donne dall’animo nobile e di nero vestite, a dimostrazione che l’abito non fa il monaco ma è il contenuto ciò che conta. Quest’ultime solo con l’ausilio delle proprie “ugole d’oro” sono riuscite a smuovere qualcosa dentro, creando un’atmosfera suggestiva ed emozionante fino a far vibrare l’anima.
Il pubblico cosentino, forse per la prima volta in questa lunga stagione di prosa, si è sentito veramente coinvolto dall’interpretazione della Crippa; alla fine dello spettacolo tutti hanno sentito l’esigenza di alzarsi in piedi e ringraziare la protagonista per la sua generosità artistica. “Grazie Maddalena, ne è valsa la pena” è stato il commento degli spettatori che hanno riempito la sala con fragorosi applausi.
Sicuramente anche lo stesso Gaber è rimasto colpito ed estasiato dalla forza e dal coraggio di queste quattro donne, avrà goduto anche lui ad ascoltare le loro voci soavi e anche lassù tra le soffici nuvole avrà sicuramente continuato a ripetere “la donna è donna da subito…un uomo è uomo a volte prima, a volte dopo, a volte mai.”
Annabella Muraca