SCIGLIANO (CS) – Un manufatto granitico di forma cilindrica, del peso di circa 300 chilogrammi del II secolo a.C., è stato rinvenuto il 23 marzo scorso sull’argine del fiume Savuto a Scigliano nelle immediate vicinanze della base del “Ponte di Annibale”, detto anche “Ponte di Sant’Angelo di Scigliano”, dai carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Cosenza, supportati dall’8° Elinucleo di Vibo Valentia. Il ritrovamento è avvenuto nel corso delle attività di monitoraggio dei siti archeologici, paesaggistici e monumentali della Regione Calabria, in seguito all’erosione causata dalle abbondanti piogge cadute nei mesi precedenti.
Gli accertamenti eseguiti poi dai militari e nell’immediatezza dai competenti funzionari della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cosenza, hanno consentito di evidenziare l’interesse culturale del bene appartenente, verosimilmente, ai resti di una cava antica. Nella stessa circostanza, al fine di salvaguardare l’importante scoperta, gli stessi funzionari hanno ritenuto indispensabile eseguire il recupero del manufatto per metterlo al riparo da un’eventuale piena del fiume, che avrebbe potuto danneggiarlo o farlo disperdere. Su disposizione del sindaco di Scigliano, dott. Raffaele Pane, è stato quindi impiegato un mezzo meccanico per prelevare il manufatto che è stato poi trasportato in locali idonei messi a disposizione dall’Amministrazione comunale.
Secondo gli esperti, il rinvenimento di un bene culturale di tali caratteristiche, proprio nei pressi del Ponte romano edificato nel corso del II secolo a.C., suggerisce la probabile esistenzadi una cava o di un insediamento antico, che potrebbe aprire nuove interessanti prospettive future dal punto di vista storico e archeologico. Il prof. Mauro La Russa dell’Università della Calabria, sta conducendo ulteriori esami tecnici sul bene volti a chiarirnel’esatta epoca,il materiale utilizzato per la sua realizzazione, nonché le sue finalità.