RENDE (CS) – «Moro è stato rapito e ucciso da persone che l’hanno confessato». È l’introduzione dell’intervento di Ciriaco De Mita, segretario della DC e Presidente del Consiglio negli anni Ottanta, in occasione del convegno “Aldo Moro e l’Intelligence. Il senso dello Stato e le responsabilità del potere” che si tiene oggi all’Università della Calabria a Rende. La manifestazione è stata introdotta dal Rettore Gino Crisci ed è proseguita con la relazione di Mario Caligiuri, Direttore del Master in Intelligence dell’ateneo calabrese. Ricordando che Aldo Moro è stata una delle figure più significative della storia della Repubblica, De Mita ha ribadito che «la lettura vera della democrazia in Italia è una lettura di rara complessità e sulla tragica vicenda di Moro ci si è interrogati più sull’individuazione dei responsabili che sugli esiti per la democrazia italiana». La relazione dell’ex Premier è stata quindi preceduta da quella di Vera Carducci (Università Luisa), sugli anni della lunga segreteria Moro nella Dc, e seguita da quella del senatore della Repubblica Luigi Zanda, attuale capogruppo del PD in Senato, che ha relazionato sul rapporto fra Aldo Moro e Francesco Cossiga.
Spunti interessanti sono emersi anche dall’intervento di Giacomo Pacini, dell’Istituto Storico grossetano sulla Resistenza e l’Italia contemporanea, che anche sulla base di materiale inedito, ha fornito un’accurata ricostruzione del cosiddetto “Lodo Moro”. Ossia di quella sorta di patto di non belligeranza che prevedeva la salvaguardia dalla minaccia di attentati terroristici in cambio della liberazione dei militanti palestinesi arrestati sul suolo italiano, la tolleranza per i traffici di armi verso il Medio Oriente, nonchè un impegno a arrivare a un riconoscimento ufficiale da parte delle diplomazie europea dell’Olp come legittimo rappresentante del popolo palestinese.
I lavori del convegno sono tuttora in corso con la sessione pomeridiana, per concludersi alle 17,30 circa. In programma infatti sono gli interventi dello storico Andrea Ambrogetti sul rapporto fra Aldo Moro e il governo americano nella politica della solidarietà nazionale, di Francesco Maria Biscione sul Memoriale Moro, e di Virgilio Ilari (Università Cattolica di Milano) sui contatti fra lo statista democristiano e la CIA e le questioni internazionali dell’epoca storica in cui egli operò.