Unical, laboratorio digitale sulla storia dell’Italia mafiosa con Isaia Sales

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ARCAVACATA (CS) – Continua all’Università della Calabria il ciclo seminariale del progetto Pedagogia dell’Antimafia, nato il 23 maggio 2011 all’interno della vecchia Facoltà di Lettere e Filosofia e oggi attivo presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Unical, diretto dal Prof. Roberto Guarasci. Si terrà domani, martedì 15 dicembre, nell’ambito del decennale delle attività di Pedagogia dell’Antimafia, un webinar dedicato allo studio del libro “Storia dell’Italia mafiosa” del Prof. Isaia Sales, docente di Storia delle mafie presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, tra i maggiori analisti a livello internazionale del fenomeno criminale di matrice mafiosa . Il webinar, introdotto da Giancarlo Costabile, inizierà alle 19:00 e sarà trasmesso dalle pagine facebook e youtube dell’emittente televisiva Calabria News 24.  

“Il testo di Isaia Sales – spiega Giancarlo Costabile – ricostruisce, attraverso una ricerca storico-sociale bene documentata, il processo che ha consentito alle mafie italiane di uscire dal tradizionale perimetro criminale della violenza urbana organizzata per diventare pienamente una modalità permanente del potere pubblico del nostro Paese. Il Prof. Sales ha avuto – continua Costabile – il coraggio della verità scientifica perché ci ha restituito il problema delle mafie in tutta la sua gravità e problematicità spingendoci a ripensare le strategie di contrasto culturale al fenomeno. Le mafie (come ha dimostrato Sales anche in altri lavori: “Storia dell’Italia corrotta” e “Le mafie nell’economia globale”) sono ormai un esplicito linguaggio di potere delle classi dirigenti del Paese, sia locali sia nazionali, e sono diventate a livello globale uno degli elementi chiave per stabilizzare un nuovo e rapace capitalismo predatorio in grado di mutare lo stesso paradigma democratico degli Stati. La questione mafiosa – conclude Costabile – oggi investe la tenuta democratica degli Stati e non è risolvibile senza lavorare compiutamente ad un nuovo modello di sviluppo economico-sociale che vada oltre la società globale del capitalismo criminale”.

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