Unical, “Per non dimenticare”

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RENDE (CS) Giornata della Memoria, un incontro per non dimenticare. Alle ore 9,30 di questa mattina, presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria, si è tenuto l’ormai tradizionale incontro in ricordo dell’Olocausto. L’appuntamento, che ha visto la partecipazione di diverse scuole, è stato introdotto dai Professori Manlio Gaudioso e Paolo Coen. I docenti, e non solo, che da nove anni portano avanti l’iniziativa, hanno mostrato grande impegno nel rendere sempre nuova ed attuale questa giornata, come dimostrato anche dalla presenza dell’importante scrittrice israeliana Judith Katzir. Come preannunciato dal professore Coen, questi avvenimenti ci aiutano ad allargare le nostre prospettive e a poter guardare la Storia attraverso discipline diverse ma interconnesse tra loro. L’intervento del professore Giuseppe Passarino, del dipartimento di Biologia, ha potuto infatti spiegare l’Olocausto da un punto di vista scientifico. Il professore, occupandosi di Genetica e DNA, ha mostrato con diversi esempi come il concetto di Razza, promulgato dai Manifesti del Fascismo e del Nazismo, sia considerato inesistente. I nostri sensi ci mostrano che esistono delle differenze, ma queste variabilità possono essere riscontrate in ogni individuo ed esse non dipendono affatto dall’appartenenza ad un ceppo comune di alcune popolazioni. Le distinzioni non possono essere considerate come negatività, se non esistesse la variabilità la nostra specie sarebbe destinata all’estinzione: il cambiamento, la diversità, sono delle risposte del nostro organismo ai cambiamenti esterni e consentono all’uomo di potersi Adattare. Si è passati così da uno sguardo scientifico ad uno sguardo umanistico e sicuramente denso di sentimenti. Il successivo intervento ha visto infatti la partecipazione di Judith Katzir, autrice del libro “Carissima Anna”, che trae riferimento dal diario di Anna Frank. L’autrice ha cercato di spiegare come la Memoria della Shoah sia cambiata nel corso degli anni e come il processo di commemorazione possa esser diventato, in alcuni casi, qualcosa di ordine politico. I temi del libro, trattati durante l’intervento, trattano la storia di un amore tra una ragazzina, Rivi, e la sua insegnante di lettere. La trama, ambientata negli anni ’70, racconta di un sentimento per una persona dello stesso sesso e più matura e può essere inteso come un trattato sull’uguaglianza, una protesta contro la negazione di Diritti. La protagonista del romanzo, ormai matura e scrittrice famosa, immagina di essere Kitty, la migliore amica di Anna Frank, e di scriverle lunghe lettere, confidandole i suoi pensieri da adolescente.

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Al termine dell’intervento alcune studentesse, tra gli scolari presenti, hanno letto passi tratti dal libro e fatto delle domande alla scrittrice; il disordine e l’inattenzione di molti studenti ha mostrato però come episodi storici di questa portata possano essere presi in poca considerazione. Ed ecco che l’incontro di oggi si fa ancora più importante: non si può e non si deve essere distratti al ricordo, la Memoria dell’Olocausto non è sola commemorazione, è una giornata che mostra cosa l’uomo possa essere e cosa possa diventare. La Arendt con estrema lucidità ha mostrato nelle pagine sulla “Banalità del Male”, come l’uomo possa essere vittima di meccanismi che lo inducano a diventare “disumano”, la Violenza è un codice culturale ed in quanto tale va sradicato attraverso l’educazione. La Memoria si trasforma da passato a presente e lo specchio dell’Olocausto è un monito per impedire che ulteriori brutalità vengano commesse.

L’incontro si è concluso con l’intervento del professore Coen che, da studioso di Storia dell’Arte, ci ha mostrato come ognuno di questi autori possa avere la sensibilità e la particolarità di affrontare la vita con uno sguardo diverso e come il romanzo presentato “ci insegna che anche la Shoah può trasformarsi in un’occasione artistica vera”.

Concetta Galati

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