Unical, si aprirà domani il 6° anno del progetto di pedagogia della R-Esistenza

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unical-a-scampiaRENDE (CS) – Si aprirà domani  alle 14,30, presso l’University Club, il 6° anno del progetto didattico-scientifico di Pedagogia della R-Esistenza. Alla presenza del leader di R-Esistenza anticamorra, Ciro Corona, si discuterà del ‘modello Scampia’, simbolo del riscatto dal basso del Mezzogiorno, e del programma delle R-Esistenze Meridionali, area culturale che mira alla costruzione nel Paese della democrazia popolare, partendo proprio dal contesto socio-economico del Meridione. Momento chiave della giornata di studio per i ragazzi del Corso di laurea in Scienze dell’Educazione è la presentazione del libro ‘Al di là della mala. Quando la ‘ndrangheta c’entra poco o niente’, scritto a due mani da Claudio Dionesalvi e  Silvio Messinetti. La giornata sarà presieduta da Franco Altimari, Direttore del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’educazione, e coordinata da Giancarlo Costabile, docente di Storia dell’educazione alla democrazia, e da Rossana Adele Rossi, docente di Pedagogia interculturale e responsabile del laboratorio di inclusione sociale. Il progetto di Pedagogia della R-Esistenza opera all’interno dell’Area pedagogica del Dipartimento LISE, il cui responsabile scientifico è Giuseppe Spadafora, docente di Pedagogia generale e decano della Pedagogia accademica meridionale. «Pedagogia della R-Esistenza, dichiara Giancarlo Costabile, vuole oltrepassare gli sterili confini dell’antimafia dei notabili, che ha ridotto la lotta alle mafie e alla corruzione ad un business non più tollerabile. L’antimafia è troppo spesso utilizzata per drenare risorse pubbliche il cui uso è esclusivamente autoreferenziale, totalmente privo di impatto sociale nella realtà dei nostri territori. L’Università, conclude Costabile, non può più legittimare questo modello ma deve avere il coraggio di proporre un progetto complessivo di trasformazione della società, partendo da una didattica sociale che leghi la teoria ad un processo concreto di organizzazione delle prassi educative democratiche. Nostro slogan è: la parola che libera non è quella pagata. Il Mezzogiorno non può più continuare ad essere una questione».

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