Vito Teti presenta a Vibo il suo nuovo libro “Il patriota e la maestra”

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VIBO VALENTIA – Verrà presentato martedì 2 ottobre alle 17,30 a Palazzo Garibaldi la nuova opera di Vito Teti “Il patriota e la maestra – La misconosciuta storia d’amore e ribellione di Antonio Garcèa e Giovanna Bertòla ai tempi del Risorgimento” (Quodlibet, 2012). Con l’autore intervengono Luigi M. Lombardi Satriani e Alfonsina Bellio, coordina Gilberto Floriani, letture di Alberto Micelotta. Teti è ordinario di Etnologia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria, ha fondato e dirige il Centro di Antropologie e Letterature del Mediterraneo. Grande studioso delle tradizioni popolari della Calabria, ha pubblicato diversi volumi e collaborato con altri autori tra i quali Silvestro Bressi. Questo libro di Teti è l’invito al viaggio nel tempo e nello spazio, da compiere seguendo le vicende dei due eroi della storia, il patriota e la maestra. Come si evince dalla prefazione di Maurice Aymard « Il grande merito di Vito Teti è quello di restituire loro oggi, un secolo e mezzo dopo, il posto di attori, di testimoni e di esempi forse più rappresentativi di molti attori di primo piano da tempo selezionati e privilegiati dalla tradizione storiografica». L’episodio centrale viene fornito dall’incontro tra un uomo e una donna nati a ventitré anni di distanza. Lui, nato nel 1820 in Calabria, a San Nicola di Vallelonga, ha alle spalle sia l’esperienza delle lotte del Risorgimento nel Regno di Napoli, sia quella delle guerre degli anni 1859-1861, combattute nell’esercito sardo e poi accanto a Garibaldi. Lei, nata nel 1843 in Piemonte, a Mondovì, lo sposa a diciotto anni. L’autore stesso ha ripercorso le tappe dei Garcèa da Sud verso Nord, per comprendere dall’interno i loro viaggi e il loro modo di situarsi nel tempo e nello spazio arrivando ad affermare:« Questo viaggio nel Risorgimento calabrese e meridionale è stato anche un viaggio nel mio Risorgimento: parte, infatti, dalla mia “piccola patria” di origine per incontrare quella che da bambino ho conosciuto e amato come la mia grande patria».

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