Dopo il primo successo del 25 aprile Wish Park ripropone la sua seconda giornata tra ecologia e musica. “Prendiamo spazio così”: è il manifesto sospeso sul ponte gremito di giovani, è un grido di speranza. E’ il segnale che lo staff del wish e be-alternative vuole lanciare per un risveglio immediato e combattivo delle nuove generazioni in una Cosenza sempre più dinamica ed europea. “E’ una manifestazione che va sostenuta perchè è un’idea al servizio di tutti, senza alcun fine di lucro ma solo per il puro piacere di creare un’atmosfera di divertimento, serenità e aggregazione” così Vincenzo Naccarato, creatore dell’evento, commenta con la positività e l’entusiasmo che solo un giovane della sua età potrebbe avere. Un tuffo nel passato, un ritorno agli anni della beat generation, dei figli dei fiori. Un viaggio a ritroso nel 1968, non solo nel look, ma nello spirito di aggregazione spontanea. Gli ideali di pace e libertà in slogan come “Mettete dei fiori nei vostri cannoni” e “Fate l’amore, non la guerra”, che risuonavano in maniera evidente in quegli anni, sembrano di colpo riproporsi nei giovani di oggi con uguale convinzione e intensità. In un primo maggio di festa al Parco fluviale di Rende troviamo tutti lì distesi nel verde; giovani a volte criticati, eppure capaci di socializzare e creare momenti di grande aggregazione. Un evento reale li coinvolge e li rende protagonisti. In giro si scorgono ragazzi che rotolano nel parco, sguazzano divertiti nelle cascate rendesi, ballano, amoreggiano, giocano a carte e con i propri cani. Giovani che per un giorno vivono le spensieratezze della loro età. Nell’aria profumi di un’estate alle porte. Sorrisi, urla di felicità e risate creano l’idillio di una giornata speciale. Supersantos per aria, profumi da pic-nic, musica elettronica e rock, artisti di strada, ghiaccioli da “500 lire” fanno da cornice ad una dimensione mai vista. Sul lungofiume non solo wishers amanti delle feste invernali e locaiole, ma anche gli spotted universitari, i curiosi, gli scettici. Wish sono i giovani quelli che sognano ancora, nonostante la crisi imperante. In questi momenti difficili l’unione fa la forza e le cinquemila anime presenti a quest’evento, ne sono una testimonianza. Da creatività e malcontento si possono sviluppare idee in grado di cambiare a piccoli passi sistemi ormai logori e antichi. Il wish è tanta roba: no lista, no perditempo, no hogan. Il wish è libertà, è uno stile di vita. Wish non è trasgressione, come è stato in parte equivocato, ma voglia di espressione, comunicazione creativa, autonomia. Se ne parlerà ancora. Le fasi delle prossime organizzazioni dello staff sono presenti sulla pagina facebook dedicata all’evento.
In cantiere altre iniziative nel parco di Quattromiglia che, di volta in volta, si svilupperanno ogni domenica; cinema all’aperto, aree giochi e molto altro nei prossimi appuntamenti marchiati Wish.
Rossana Muraca