Corigliano Calabro(Cs)Una ricognizione esatta dei danni e risarcimenti mirati, evitando inutili interventi a pioggia che non aiuterebbero il settore agricolo a risollevarsi. Questo quanto chiede il coordinamento Agrinsieme (CIA e Confagricoltura) della provincia di Cosenza in seguito al violento nubifragio che lo scorso 12 agosto ha colpito la fascia jonica cosentina, arrecando danni ingenti su tutto il territorio. Gravi le conseguenze anche per il comparto agricolo, con numerose aziende pesantemente danneggiate. Al momento, tuttavia, appare quantomeno prematuro indicare una precisa quantificazione dei danni: per quel che riguarda le aziende agricole del comprensorio, infatti, è impossibile in così poco tempo avere contezza esatta degli ettari di terreno interessati dal nubifragio, così come della quantità e tipologia delle colture danneggiate. Da qui la ferma presa di posizione del coordinamento Agrinsieme (CIA e Confagricoltura), che invita chi di competenza ad effettuare una ricognizione attenta e precisa, alla quale dovranno seguire interventi mirati al fine di sostenere realmente chi ha subito danni. Come coordinamento Agrinsieme (CIA e Confagricoltura) diciamo no a interventi a pioggia, come quelli a cui abbiamo assistito in passato, e auspichiamo che si agisca al più presto su due fronti: emergenza e prevenzione. Nella fase di emergenza, che auspichiamo venga gestita in maniera trasparente e rigorosa, si cercherà di ripristinare lo stato dei luoghi ma con occhio attento anche alla prevenzione. Non dimentichiamo che tra qualche mese probabilmente si verificheranno ulteriori problemi, considerato che andiamo incontro all’autunno e alla stagione delle piogge. Occorre una pianificazione seria e, pertanto, rinnoviamo l’invito al Presidente della Regione Calabria on. Mario Oliverio a convocare al più presto un tavolo agricolo regionale, sicuri della sua sensibilità e del suo rigore nell’utilizzare le risorse a disposizione per la programmazione. Come coordinamento Agrinsieme (CIA e Confagricoltura) auspichiamo, infine, che venga fatta chiarezza sulla definizione delle competenze in materia di pulizia e manutenzione di torrenti e corsi d’acqua, da cui spesso hanno origine fenomeni disastrosi come quello della scorsa settimana.