Riconversione Enel, priorità ad ambiente e lavoro

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ROSSANO (CSenel rossano) – “La centrale di contrada Cutura potrebbe essere l’unica, tra i 23 siti italiani da dismettere, ad essere salvata in extremis dalla chiusura. Enel apre uno spiraglio sul futuro dell’impianto cittadino, tra i più grandi del Meridione, e da amministratori coscienziosi, attenti e soprattutto vicini alle esigenze di questo territorio e dei suoi cittadini, non possiamo trincerarci dietro ai pregiudizi. Dobbiamo essere quanto più propositivi e reali. Partendo da una linea di principio incontrovertibile: la tutela dell’ambiente e delle vocazioni del territorio. Che però non potranno prescindere da un’altra condizione, altrettanto prioritaria e urgente, che è quella di garantire nuova occupazione ed un futuro ai nostri giovani. In questo mi appello al buon senso dei gruppi politici, di maggioranza e opposizione, e alla società civile. Affinché le logiche di chi, per sua fortuna, ha un lavoro e vive in una condizione privilegiata, non prevalgano sui bisogni di tanta povera gente e di famiglie che affrontano situazioni di disagio a causa della persistente crisi economica”.

Lo ha riferito il sindaco Giuseppe Antoniotti nel corso del Consiglio comunale, riunitosi ieri (martedì, 10 marzo), convocato per discutere attorno alla problematica dell’Enel. A termine del dibattito, l’Assise, su proposta del presidente Vincenzo Scarcello, ha convenuto all’unanimità di rinviare la seduta, invitando alla prossima discussione il presidente della Giunta regionale Mario Oliverio ed i vertici nazionali Enel. Nel frattempo i Gruppi consiliari hanno stabilito di riunire a breve un tavolo tecnico operativo, aperto alla società civile, con l’intento di pianificare una proposta unitaria di riconversione da proporre e discutere nella prossima Assemblea civica.

“Penso sia giunto il momento – ha detto il Primo cittadino – che la questione riguardo alle sorti della centrale Enel di Rossano, non venga più inquadrata come una problematica, bensì come una risorsa per il futuro del nostro territorio. È dal 2011 che ho sempre cercato di rapportarmi con i vertici della holding energetica per chiedere, dopo il deciso e condiviso no al carbone, la riapertura di un tavolo di confronto sulle sorti dell’impianto cittadino. E in ogni colloquio, non ultimo quello del 12 dicembre 2012 a Rossano, alla presenza dei Capigruppo consiliari,  Enel è rimasta ferma sulla posizione di voler dismettere la centrale. Solo di recente, agli inizi di quest’anno, la società ha palesato la possibilità, seppur al momento remota, di poter rilanciare il sito, invitandoci ad avanzare una proposta di riconversione compatibile con l’ambiente, con le vocazioni del territorio e, ovviamente, con quelle che sono le mission aziendali. Un’opportunità, questa, che dobbiamo cercare di sfruttare al meglio, con lungimiranza ed intelligenza politica. Senza dubbio credo non sia possibile, né ho la pretesa di percorrere da solo la strada di un’eventuale contrattazione. Abbiamo il dovere di avviare insieme, maggioranza e opposizione, un percorso costruttivo che miri ad elaborare una proposta unitaria e condivisa. Senza tralasciare l’essenziale coinvolgimento della Regione Calabria. Certo, preferirei – ha sottolineato con forza il sindaco Antoniotti, rivolgendosi ai due schieramenti consiliari – che si avesse il coraggio di isolare gli oppositori a tutti i costi e che sicuramente non si battono per il bene della cittadinanza e del territorio. Argomentare attorno a questioni che non porterebbero assolutamente alla risoluzione del problema, significa non aver rispetto del futuro di questa Città e dei suoi bisogni. Non permetterò a nessuno, specie a qualche ricco Epulone, di frenare o boicottare un confronto tra Enel e le istituzioni cittadine e regionali su quello che potrebbe essere l’auspicabile rilancio della centrale di Rossano. Il Sindaco, l’Amministrazione comunale e tutte le forze politiche propositive, vigileranno, così come è stato fatto nel recente passato sulla questione Bucita, affinché non si compiano porcate ambientali a danno del comprensorio. Del resto anche a questo è demandato il compito delle Istituzioni! Teniamo alla salute dei nostri concittadini e dei nostri figli ed egualmente abbiamo il dovere di preoccuparci di garantire loro un futuro lavorativo in questa terra. E questo, non solo per abbattere il tasso di disoccupazione, elevatissimo, ma principalmente per porre freno ai tantissimi casi di indigenza e disperazione. Pensare, oggi, ad una riconversione dell’Enel – ha concluso Antoniotti – non è solo una questione di natura economica e programmatica, ma diventa principalmente una priorità sul piano sociale”.

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