RENDE (CS) – Blonde RedHead, un nome storico che molti di voi ricordano dal loro glorioso esordio negli anni ’90, sabato sera hanno portato il loro “indie rock statunitense”, se possiamo definirlo così ma potrei aggiungere anche psichedelico/elettronico e tanto altro, al TAU dell’Università della Calabria.
Uno spettacolo atteso e apprezzato da un pubblico esigente, come quello che ci si aspetta di trovare nel frenetico movimento culturale presente all’Unical.
Il Trio Pace/Makino, i fratelli di origine italiana uniti dall’eleganza giapponese, hanno regalato uno spettacolo di suoni dilatati e ipnotici, musiche vibranti e tanti occhi incollati al palcoscenico.
Il pubblico, rapito dalle onde fluide che rimbalzavano tra le mura del Tau, è stato appagato dalla voce di Makino che, nonostante il mal di gola, è riuscita a mantenere un timbro caldo, rotondo e sensuale, arioso al punto giusto da far sognare i presenti. I tre sembravano totalmente immersi in un’altra dimensione, in una danza onirica, tanto da meritare applausi devastanti ad ogni pausa tra un pezzo e l’altro.
Le sensazioni dei presenti erano palpabili: un’esperienza talmente bella da sentirsi male.
Il set usato per il live cambiava a seconda dei pezzi eseguiti: Kazu Makino ha iniziato la serata con le mani sul mellotron per poi alternarsi tra chitarra e basso. Amedeo Pace, chitarra solista, tastiere ed effetti, è la seconda bellissima voce della band, nostalgica e chiara, aumenta la concezione di particolarità del sound. Infine Simone Pace completa con la sezione ritmica alla batteria, con un drumming sempre perfetto e giocato sull’autonomia delle braccia.
Un’esperienza internazionale segnata da unicità e originalità d’oltreoceano.
Miriam Caruso