Dichiarazione di Wanda Ferro sul Centro Calabrese di Solidarietà

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Wanda Ferro


Wanda-Ferro-1oCATANZARO: Ho assistito, tante volte, con i miei occhi, a quel miracolo che ogni giorno si realizza in una struttura come il Centro Calabrese di Solidarietà. Il miracolo del ritorno alla vita, del cammino faticoso che porta fuori dalle tenebre, che restituisce il coraggio, il rispetto di sé, la voglia di guardare al futuro. Il miracolo di uno sguardo che riprende luce, che è capace di rivolgersi all’altro con dignità e amore. Il miracolo di una mano che impara a tendersi in un gesto di aiuto o in una carezza, e che riesce a stringere forte il timone di una vita, tenendolo saldo anche nei marosi delle difficoltà e delle sofferenze. Tanti giovani, tanti meno giovani, hanno completato quel cammino, e oggi vivono onestamente, lavorano, portano per mano i loro figli. Un miracolo che ha il volto di tanti operatori, di psicologi, di educatori, di assistenti sociali, che al fianco di don Mimmo Battaglia ogni giorno dedicano la propria vita, il proprio amore e la propria dedizione, ben oltre il semplice impegno lavorativo, ad aiutare questi giovani a vincere la difficile sfida contro la droga e le dipendenze e a riappropriarsi del proprio destino. Di fronte a tante vite salvate, davanti a volti e a storie che raccontano dolore, sofferenza, ma anche coraggio e tenacia, come riuscire a parlare di tagli, di spending review, di esigenze di bilancio? Come si può lasciare un naufrago annegare, quando la riva è poco distante, restando impassibili a guardare? Perché questo significa costringere il Centro Calabrese di Solidarietà a licenziare i suoi operatori, perdendo le loro professionalità e capacità, e costringendo una decina di famiglie ad affrontare il dramma della perdita del lavoro e della povertà. Nuovi deboli tra i deboli. La politica e la burocrazia escano dalle loro stanze ovattate, sappiano calarsi nei bisogni vitali di una realtà capace di trasformare la sofferenza in speranza, e percorrano ogni strada possibile per salvare il Centro Calabrese di Solidarietà. Esprimo la mia vicinanza a don Mimmo Battaglia, a tutti gli operatori, ai volontari e agli ospiti del Centro, e auspico che tutti i soggetti istituzionali coinvolti diano massima priorità alla vicenda, per trovare una immediata soluzione.

 

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