Un risultato straordinario quello del Partito democratico nelle elezioni amministrative svolte nella provincia di Catanzaro che ci vede tra le liste più votate, quasi ovunque. Questo grazie al gruppo dirigente della Federazione, a tutti i segretari di circolo, i sindaci, gli amministratori e i militanti che sono stati impegnati in prima persona per assicurare alla coalizione di centrosinistra questa imponente affermazione che ci ha consentito anche di strappare amministrazioni da sempre in mano al centrodestra tra i Comuni interessati da questa tornata elettorale. Il Partito democratico è stato in campo con tutte le sue forze, come soggetto politico capace di rappresentare e dare risposta ai tanti bisogni della nostra gente e ricostruire una prospettiva futura di sviluppo economico e sociale. Non deluderemo quanti ci hanno confermato la loro fiducia. Il gruppo dirigente catanzarese, sin dal suo insediamento è uscito vincente da ogni sfida elettorale e politica, dimostrando la validità di un progetto largamente condiviso che ha saputo trovare condivisione sul territorio determinando un profondo radicamento. Forti di questo risultato daremo ulteriore supporto al progetto politico-amministrativo del presidente della Regione, Mario Oliverio e del segretario regionale, Ernesto Magorno. Un risultato importante è quello di Lamezia Terme, dove il candidato del centrosinistra sostenuto dal Pd, Tommaso Sonni, sfiderà il candidato del centrodestra Paolo Mascaro al ballottaggio del 14 giugno da cui, siamo certi, usciremo vincenti. Un augurio di buon lavoro va ai nuovi consiglieri comunali e ai sindaci, in maniera particolare agli eletti del Pd. Un ringraziamento sentito a tutti i candidati che hanno condotto una grande battaglia democratica per l’importante affermazione elettorale che ha consentito al centrosinistra di conquistare il governo in molti comuni della provincia. La grande lezione che cogliamo, ancora una volta, da questa esperienza elettorale è che il Partito democratico unito vince, e vince bene. L’auspicio, quindi, non può che essere il superamento delle divisioni esistenti, riconducendo le contrapposizione ad una sana dialettica interna che favorisca l’ulteriore radicamento del Pd e del suo progetto di rinnovamento.