Domenico Vigliarolo: l’orologio a sole e l’immeritato oblio.

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1841

Semisconosciuto al grande pubblico, fu cosmografo e cartografo della casa reale di Siviglia nel XVII sec. Fu un nobile calabrese, nato nel 1540 a Stilo, la città che proprio in quegli anni dava i natali al grande filosofo domenicano Tommaso Campanella. Vigliarolo, appassionato studioso di geografia, ebbe la singolare fortuna di vincere un concorso bandito dal trono di Spagna, sotto il cui governo era assoggettata la Calabria, per l’invenzione e la costruzione di uno strumento che consentisse di misurare  la longitudine in mare, l’orologio a sole. Da allora il nostro studioso si trasferì a Madrid dove divenne il cartografo della corte del Re. Forte di questo suo ruolo, Vigliarolo, che intanto aveva mutato il suo nome in Villaroel, occuperà il resto della sua vita disegnando delle mappe nautiche del mondo allora conosciuto di impressionante precisione. Alla Corte di Madrid, Vigliarolo occupò l’ufficio di Primo pilota maggiore, che prima era stato di Amerigo Vespucci. Le fonti riportano come prime opere realizzate, nel 1577, un Atlante membranaceo del Mediterraneo, delle coste Atlantiche e una Carta nautica a colori su pergamena. La parte biografica di maggior interesse è quella relativa al periodo spagnolo (1582-1596), durante il quale egli rivestì l’importante incarico di Cosmografo della Casa de Contrataciòn (l’istituzione delegata al controllo della via delle Americhe).

BIBLIOGRAFIA

Mari di carta. La storia di Domenico Vigliarolo: un cartografo italiano alla corte del Re di Spagna, Macrì Giuseppe F., Rubbettino, 2007.

 

CURIOSITÀ

“Mari di carta” riunisce per la prima volta tutta la sua produzione cartografica sinora conosciuta e attualmente conservata nelle maggiori istituzioni museali del mondo.

 

 

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