L’abbiamo conosciuta la scorsa settimana in un’intervista dal sapore agrodolce, in cui ci ha svelato i suoi “inizi”, i suoi difetti, le sue ambizioni. Alessandra Crinzi, Outfitspertutte, terrona di nascita, genovese di adozione ha una personalità tutt’altro che scontata. E’ grintosa, istintiva, diretta e coinvolgente. Almeno quanto romantica e sensibile. E’ una di quelle che non le manda a dire, che anche se contasse fino a cento, probabilmente, finirebbe ugualmente con il dire la sua. E’ una delle più amate dai social network per i suoi consigli di moda, o forse, ancor di più, per quelle “perle”, gettate così a mezz’asta, in giornate in cui ci si sente irrimediabilmente empatiche con lei, quasi come se a parlare non fosse un’altra persona ma quella parte di noi stessi a cui vorremmo dare vita. Vi avevamo promesso una lunga intervista esclusiva ed oggi, nel giorno dedicato alle donne, soprattutto a quelle che sanno valorizzare il loro cervello più del loro corpo, abbiamo deciso di farvi i nostri auguri così, regalandovi le confessioni, non troppo segrete, di una che tra una maglietta e un mini dress, riesce ancora a ricordare qual è il vero senso della vita.
Tra le soddisfazioni, milioni di seguaci e soprattutto una rubrica su “Il corriere della città”. Cosa significa per te questa nuova esperienza, questo nuovo impegno? Puoi dirci qualcosa in più nel dettaglio del tuo ruolo in questa rubrica?
Quando sono stata contattata dalla direttrice di questo piccolo quotidiano non potevo crederci. Da qualche parte bisogna pur iniziare e questo per me è un bel “lancio”. Mensilmente comparirò su cartaceo, com’ è già accaduto questo mese e giornalmente sarò online, con una rubrica che rispecchia perfettamente il mio spirito e quello di Outfitspertutte; moda, vita, ironia e provocazioni con un collegamento diretto a tutti i miei social. Insomma, non potrei chiedere di più visto che ho aperto la pagina Instagram poco più di un anno fa.
Famosa per non avere peli sulla lingua ma soprattutto per gli aforismi senza “se” e senza “ma”. Quale credi che sia la tua arma vincente e il segreto di tanta ammirazione nei tuoi riguardi?
Sinceramente non lo so, ma in questi mesi ho compreso che le donne e gli uomini – ci sono anche loro, nascosti ma ci sono – che hanno deciso di seguirmi in questo cammino, l’hanno fatto nella consapevolezza che davanti a loro c’era una ragazza “normale” con un miliardo di cose da dire e molto spesso le stesse che tutti pensano ma che nessuno ha il coraggio di esporre. Io me ne frego. Non ho nulla da perdere, non sto sotto contratto con alcuna agenzia, non temo il giudizio altrui né tantomeno le critiche che, se costruttive, mi danno modo di migliorare nonché di arricchire la mia persona. Mi nutro delle opinioni altrui e le elaboro, questo è il pane per i miei denti.
Non hai paura a dire ciò che pensi e soprattutto non hai paura di mostrare agli altri le tue debolezze. Se dovessi dare un consiglio a chi oggi si trova nella tua stessa posizione e magari non ha voglia di andare avanti, cosa gli diresti?
Gli direi che smettere di lottare davanti alla malattia, a un sogno che sembra irrealizzabile, o a qualsiasi altro ostacolo che ci si pone davanti, non è da perdenti, ma è estremamente stupido. Ogni giorno dev’essere il “nostro”, dobbiamo cercare di essere padroni della nostra vita e non fermarci. Inoltre, chiedere aiuto nel momento del bisogno non dev’essere visto come un segnale di debolezza, ma come esplicita manifestazione di coraggio. Parlare delle proprie debolezze rende più forti, ometterle logora.
E’ un mondo complicato, il lavoro manca, i giovani perdono le speranze e stanno a spasso. Secondo te, alla tua maniera, che cosa bisognerebbe fare per cambiare qualcosa in questa situazione?
Smettere di scappare. Ingegnarsi, reinventarsi, mai cessare di combattere. La società, la politica ci vuole afflitti e senza speranza e noi dobbiamo sollevare la testa ed essere l’opposto. Non dobbiamo mai smettere di sognare di intraprendere la carriera desiderata. I tempi sono cambiati, ma io credo che in un modo o nell’altro, nel mondo ci sia spazio per tutti. Vogliono farci credere che non sia così, in modo da farci abbandonare la voglia di fare e questo prima di poter intraprendere la nostra strada, quella giusta. E’ un circolo vizioso; la società ci demoralizza e noi sottostiamo, facendo sì che siano sempre i soliti ad andare avanti. Non dev’essere così. Bisogna smettere di piangersi addosso cercando di portare avanti le proprie idee, affrontando i sacrifici necessari e abbandonando la convinzione che raggiungere gli obiettivi preposti sia facile, perché non è così, tutt’altro.
Diamo i voti: Barbara D’urso/Belen Rodriguez/Maria De Filippi/ Raoul Bova/ Oriana Fallaci. Un mito al quale vorresti assomigliare e uno che vorresti volentieri far crollare.
Barbara D’Urso. Questo è un tranello perché se mi segui sai benissimo che non provo simpatia estrema nei suoi confronti, anzi. Comunque le assegno un bel N.C, perché a parer mio una persona che sfrutta il dolore altrui per intrattenere il suo pubblico non può essere classificata in alcun modo se non con degli aggettivi non ripetibili in un intervista carina e seria come questa.
Belen, 7 e 1/2. È bellissima, questo è un dato oggettivo. Pare simpatica e credo che stia sfruttando il momento come farebbe qualsiasi altra sua coetanea. Le rimprovero la continua esposizione mediatica alla quale sottopone il suo bambino, come rimprovero gli imbecilli che giornalmente la insultano sui social. Per il resto non saprei, ma solo perché non la seguo con costanza.
Maria De Filippi 8. Ammiro il fatto che sia una stacanovista e la trovo un’ottima comunicatrice. I suoi programmi non mi garbano, ma questo è un altro discorso. Adoro la serietà e la professionalità, lei mi trasmette entrambe le cose.
Raoul Bova. Beh, 6 politico per la bellezza. Il giorno che smetterà di recitare gli darò un bel 10.
Oriana Fallaci, 10 e lode. LA giornalista, LA scrittrice. LA donna che ha avuto le palle di scrivere quello che pensava su argomenti delicatissimi a livello politico e sociale, senza mai preoccuparsi delle conseguenze.
Il mito al quale vorrei assomigliare è mia madre. Lei è una donna meravigliosa, colta, intelligente, forte nonostante la vita abbia cercato di renderla più fragile. E’ stata una madre stupenda e insomma, non posso idealizzare altre donne, perché conosco lei e lei per me è la perfezione.Un mito che vorrei far crollare. Hai tempo? Perché ne ho più di un paio.
Ultima domanda. Un sogno, un progetto, un pensiero, un consiglio. In esclusiva, ai lettori di 8@30.
Un sogno: scrivere ed essere letta da centinaia di migliaia di persone.Un progetto? Outfitspertutte. Desidero portare avanti l’esperienza social ampliandola.
Un pensiero: quello che mi porta a riflettere che mai nella mia vita avrei pensato di rispondere alle domande di un’intervista.
Un consiglio: sollevate lo sguardo da terra e camminate a testa alta, solo così potrete rendervi conto di quale sia la vostra strada.
E noi, di 8@30style, auguriamo ad Alessandra di continuare dritta per la sua, certi che il tempo le darà “le paillettes” che merita. Buona festa della Donna a tutte!
Lia Giannini