Golden Globe il trionfo di Sorrentino è “La grande bellezza”

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Siamo italiani part-time, divisi da confini sempre in movimento ma quantomai rigidi, siamo meridionali, settentrionali, cambiamo identità e fazione nello spazio di una tribuna, calcistica o televisiva che sia.

Ma come afferma il maestro Bernardo Bertolucci rivisitando William Shakespeare “Io credo che tutto il cinema sia fatto della stessa sostanza dei sogni” e si sa, noi italiani quando si tratta di sognare non temiamo rivali, l’arte ce l’abbiamo cucita addosso, ci scorre nel sangue, lo stesso che gronda dalle ferite inferte  da troppo e da troppi al cuore e all’ego del nostro paese.

Ed è con il cuore che ieri, Paolo Sorrentino, sul palco della settantunesima edizione dei Golden Globe, ha ritirato il premio per la miglior pellicola straniera, surclassando lo stra-favorito “Blue is the warmest colour” e “The wind rises”, perla d’addio alla settima arte del maestro del cinema d’animazione Hayao Miyazaki.

Un discorso breve e semplice quello dell’acclamato regista partenopeo, che cita, saluta, ringrazia il suo paese, definendolo un posto “pazzo ma comunque bellissimo” proprio come il suo film se ci si pensa.

Magari un giorno saremo italiani a tempo pieno, e non solo quando iniziano i mondiali, ma fa comunque bene al cuore esserlo se un nostro connazionale si distingue all’estero,una volta tanto, per qualcosa di encomiastico, quando un moto d’orgoglio sutura gli squarci della nostra nazionalità; dunque, complimenti vivissimi Paolo, vederti su quel podio a svettare su tutti, a ricevere i complimenti da maestri come Martin Scorsese è davvero “La Grande Bellezza”.

Pasquale Severino


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