Le proposte di Oliverio per rilanciare il porto di Gioia Tauro

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GIOIA TAURO (RC) – Nel pomeriggio di lunedì 17 novembre Mario Oliverio, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, ha presentato alla stampa, presso la sede del Comitato dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro, la sua proposta per il rilancio del Porto e dell’Area di Gioia Tauro. Seduti al tavolo della presidenza con Oliverio anche il prof. Francesco Russo dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il sottosegretario Umberto De Caro, componente della cabina di regia presso la presidenza del Consiglio dei Ministri e l’on. Marco Minniti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. L’iniziativa era finalizzata alla presentazione dei cinque obiettivi strategici che saranno oggetto di specifiche azioni del nuovo governo regionale, in parte con atti di propria competenza e/o degli enti sub regionali ed in parte per avviare un concreto confronto con il governo nazionale, la commissione Europea, le Ferrovie di Stato, l’Anas e gli operatori economici italiani ed internazionali. «La proposta che abbiamo presentato oggi a Gioia Tauro –ha detto Oliverio – è una proposta articolata in cinque punti. In primo luogo abbiamo chiesto la realizzazione della ZES (Zona Economica Speciale) per creare condizioni di attrattività per le imprese e per gli investitori. Senza uno strumento come questo difficilmente si potranno creare condizioni di competitività in un bacino come quello del Mediterraneo che spinge la portualità sempre più a sud dello stesso Mediterraneo. Si tratta, quindi, di creare le condizioni perché, nell’aumento del volume dei traffici che sempre di più quest’area registra, il porto di Gioia Tauro, che è l’infrastruttura portuale più importante del nostro Paese nel Mediterraneo, possa intercettarne una quota consistente. Il secondo obiettivo sul quale abbiamo lavorato è quello del gate-way, cioè i collegamenti tra l’infrastruttura portuale ed i traffici terrestri, a partire dall’adeguamento dei collegamenti ferroviari. Si tratta, quindi, di procedere ad una correzione profonda perché le attuali strozzature possano essere superate e, soprattutto, le Ferrovie dello Stato assumano un’iniziativa concreta per dare risposte anche rispetto alle gare che stanno andando deserte per la realizzazione di questi collegamenti. Bisogna, quindi, consolidare la funzione di hub transhipment ed affrontare definitivamente le problematiche che riguardano le caratteristiche portuali e la gestione. Il volume di Teus (Twenty feet Equivalent Units), va difeso e ampliato, perché altri porti come Tangeri in questi anni hanno realizzato una grande espansione dei loro traffici, raggiungendo obiettivi straordinari. È proprio di queste ore la notizia diffusa dalle agenzie che, secondo quanto emerge dall’aggiornamento congiunturale di Bankitalia che cita dati dell’Autorità portuale, tra gennaio e settembre del 2014 sarebbe diminuita del 2,6% la movimentazione dei container nel porto di Gioia Tauro. Nei primi nove mesi dell’anno la movimentazione complessiva è stata infatti pari a circa 2,3 milioni di Teus in riduzione rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Il porto di Gioia Tauro, quindi deve essere messo immediatamente nelle condizioni di competere e, quindi, bisogna sostenere queste attività. Il quarto obiettivo è quello di incrementare e salvaguardare il sistema portuale calabrese attraverso una seria valorizzazione dei porti di Villa San Giovanni, Crotone e Corigliano. Questi porti devono costituire delle strutture che, in modo sinergico, devono essere poste nelle condizioni di esprimere appieno tutte le loro potenzialità che sono enormi, attraverso una forte spinta verso la specializzazione. Il quinto punto riguarda un investimento consistente sulla ricerca e la formazione, un obiettivo di notevole importanza per proiettare questa nostra regione e quest’area verso le nuove frontiere dello sviluppo che saranno collocate, nei prossimi anni, sempre più a sud del Mediterraneo».

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