RENDE – Se è vero che l’amore e la cura degli animali denota civiltà e sensibilità nell’indicare le priorità per governare una Comunità, anche in questo, forse l’Amministrazione Comunale di Rende, non è stata all’altezza negli ultimi anni, avendo trascurato la cura degli animali del Parco Robinson, facendone divenire la loro esistenza dapprima critica e poi definitivamente drammatica.
Ricordiamo che il Parco rappresenta l’unico spazio verde curato, di una certa estensione, per tutta l’area Urbana Rende-Cosenza-Castrolibero, e perciò è caro un poco a tutti, a noi e ai nostri bambini, attratti anche dalle giostre che ormai dimorano lì permanentemente e che di domenica sono un forte richiamo.
Se sulla sporcizia che a volte si nota nel parco si è stati più propensi alla semplice lamentela indignata, sul maltrattamento indiretto, perché a questo ha portato l’incuria degli animali (capre, oche, pavoni, cavalli, eccetera), c’è stata una piacevolissima mobilitazione spontanea, genuina, dei cittadini.
Gli animi più sensibili alla sofferenza dei nostri amici animali sono confluiti nel gruppo Facebook “Salviamo gli animali del parco Robinson” (oltre 780 iscritti in pochi giorni!). Tra loro la signora Annalisa Brescia è andata giustamente a chiedere lumi al Comune. Il suo interessamento è stato molto efficace ed ha ottenuto il risultato di smuovere le acque (ahinoi, non quelle luride del laghetto di Parco Robinson) e a portare a conoscenza dell’ente la situazione grave di malnutrizione e sporcizia in cui versano gli animali. Seppur indirettamente, al momento, ad occuparsi del parco Robinson per conto dell’Amministrazione Comunale di Rende è l’ing. Ricca. Il gruppo Facebook è riuscito poi a coinvolgere una veterinaria, la Dr.ssa Bono di Paola e qualche giorno fa si è effettuato un sopralluogo per meglio definire il quadro degli interventi sanitari indispensabili e l’elaborazione di una dieta adeguata per gli animali, secondo le indicazioni della Bono. Uno dei cavalli è diventato cieco da un occhio, purtroppo, a causa di un’infezione che andrà comunque curata e le caprette hanno le corna deformate dalla denutrizione.
L’interessamento del gruppo, a riprova che anche i social network se usati bene servono, è una splendida pagina di mobilitazione dei cittadini, autonoma, di cuore, senza interessi, anzi rimettendoci di proprio, perché in molti stanno provvedendo a portare ciò che si può, per sfamare i poveri animali, organizzandosi per data e orario per non far mancar loro gli alimenti.
Ora, è per questo, per questa meravigliosa e civile iniziativa popolare, che è quanto di più vicino alla partecipazione per risolvere i problemi della comunità, che auspica il Movimento 5 Stelle, che noi del Meetup di Rende, lontani da qualunque vile idea di strumentalizzazione, vogliamo sensibilizzare tutte le parti in causa, il Commissario Prefettizio (peraltro incontrato di recente e dimostratosi di valore per come sta cercando di far fronte a tutte le emergenze di Rende), le Asp, ed eventuali altri aventi causa, a operare al più presto e al meglio, per cancellare questa pagina buia per la nostra Comunità.
L’ing. Ricca aveva, ad esempio, comunicato che è in fase di ultimazione il bando per consentire gli affidi degli animali (capre e cavalli) a fattorie o aziende che abbiano i criteri per poterli ospitare, ma ad oggi, ancora, non vi è nessun bando. Ecco, noi non sappiamo se la soluzione possa essere quella di affidarli, o proprio di toglierli dal Parco, cedendo alla voglia di eliminare il concetto di animale in vetrina, fuori dal suo habitat, oppure continuare a mantenerli nel Parco per la gioia dei nostri bambini e riteniamo che questa decisione debba essere presa dalla cittadinanza tutta, però una cosa è sicura e su questo non siamo disposti a scendere a compromessi: gli animali vanno curati subito sia dalla malnutrizione che da traumi e malattie in cui alcuni esemplari sono incappati, e vogliamo che lo si faccia secondo le loro sensibilità e dignità, che sono pari a quella degli uomini. Perché la tutela e la cura degli animali è un dovere di civiltà a cui la città di Rende non può assolutamente sottrarsi.