RIACE (RC) – La Corte di Cassazione ha annullato il divieto di dimora per Mimmo Lucano, sindaco sospeso di Riace.
Secondo la Cassazione per Mimmo Lucano «No indizi di azioni fraudolente».
Come riporta “Il Fatto Quotidiano” «Non ci sono indizi di “comportamenti” fraudolenti che Mimmo Lucano, il sindaco di Riace sospeso dalla sua carica, avrebbe “materialmente posto in essere” per l’assegnazione di alcuni servizi, come quello della raccolta dei rifiuti. Non solo, perché non sono nemmeno provate le “opacità” che avrebbero caratterizzato la sua azione poiché è la legge che consente “l’affidamento diretto di appalti” in favore delle cooperative sociali “finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate” a condizione che gli importi del servizio siano “inferiori alla soglia comunitaria».
Mimmo Lucano è stato coinvolto – lo ricordiamo – nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Locri dello scorso 16 ottobre. L’udienza preliminare che stabilirà se l’ex primo cittadino dovrà essere rinviato a giudizio è aggiornata al 4 aprile. Secondo alcune fonti Il Viminale intanto avrebbe deciso di costituirsi parte civile nell’eventuale processo.