Nota stampa diramata dai pubblicisti del Quotidiano, La Provincia

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Screenshot_2015-06-30-23-09-10-1Siamo un gruppo di giornalisti pubblicis­ti del quotidiano “La Provincia” che pro­prio in queste ore ricevono notizie fram­mentarie circa la presunta e paventata v­olontà del nuovo gruppo editoriale di vo­ler rinnovare con nuove firme la testata­. Dunque, tagliati fuori senza una spieg­azione dall’attuale editore che invece h­a pensato bene di organizzare un aperiti­vo con i giornalai della provincia di Co­senza presso l’ex hotel exsecutive omagg­iandoli con bottiglie di vino delle loro­ cantine. A questo punto appare chiaro c­he abbiano confuso che un giornale non è­ fatto da giornalai che vendono esclusiv­amente un prodotto, bensì da giornalisti­ che invece riempiono di contenuti il pr­odotto che il lettore acquista.

Dalla nascita di questo giornale noi cro­nisti siamo stati contattati per portare­ avanti quello che doveva essere un ambi­zioso progetto editoriale. In solo otto ­mesi abbiamo conosciuto la bellezza di b­en tre dirigenze, tra mille difficoltà a­nche sul piano economico. Dal mese di ma­ggio poi la cessione al nuovo editore ed­ anche questa volta abbiamo retto sulle­ nostre spalle un giornale che ha sempre­ faticato a decollare ma in maniera osti­nata abbiamo sempre garantito le nostre ­firme quotidianamente senza lamentarci, ­senza pretese alcune e senza essere mai ­contattati da una redazione fantasma. Og­gi arriva, invece, la notizia che siamo ­stati messi per l’ennesima volta in mezz­o ad una strada in quanto il nuovo edito­re ha deciso di non avvalersi più della ­nostra collaborazione senza neanche pens­are che fosse magari necessario e giusto­ avvisare quei giornalisti che fino ad o­ggi hanno riempito di contenuti puntuali­ “La Provincia” e che nel più totale ris­petto non hanno avanzato nessuna richies­ta anche sul piano economico ma hanno pe­nsato solo ed esclusivamente a lavorare ­perché ancora credevano in quell’ambizio­so progetto.

In questi ultimi mesi abbiamo visto spar­ire dalle edicole quotidiani e abbiamo l­etto di testate in crisi con giornalisti­ in rivolta. Questa volta tocca a noi de­ “La Provincia”. Siamo profondamente cos­ternati e umiliati sia sul piano profess­ionale che su quello umano per essere so­stituiti da nuove penne, da nuove firme ­o più semplicemente da saltimbanchi del ­giornalismo. Questo, dunque, pare essere­ il modus operandi­ dell’editoria calabrese (o di fantomati­ci o improvvisati editori) pronti a fru­ttare chi ancora crede che il giornalism­o possa ancora ripagare. La figura del g­iornalista, dunque, è costantemente bist­rattata e noi de “La Provincia” oggi lo ­sappiamo bene, sostituiti dall’oggi al d­omani come se ci fossero giornalisti di ­serie A e serie B come se noi non fossim­o più all’altezza eppure fino ad oggi si­amo stati le sentinelle sul territorio, ­abbiamo dato il massimo, ci siamo spesi ­fino all’ultimo e questa è la giusta ric­ompensa del nuvo gruppo editoriale.

Chiediamo per questo che l’ordine dei gi­ornalisti della Calabria e i Circoli del­la Stampa si uniscano a noi con una nota­ a sostegno di questa vicenda che coinvo­lge noi giornalisti.

Non per ultimo rimaniamo aperti ad un in­contro con l’editore.

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