COSENZA – Ebbene si, sono già passati 20 anni da quando Sony ha rilasciato sul mercato americano ed europeo (in Giappone venne rilasciata nel 1994 n.d.r.) la mitica Playstation.
Siamo consapevoli che per alcuni di voi, redazione compresa, pensare che siano già passati 20 anni dal suo arrivo sembra veramente strano. Ripercorriamo assieme i tratti salienti della storia di questa leggendaria console, dedicando questo primo speciale di approfondimento alla creazione della stazione di gioco per eccellenza.
Nata inizialmente con utilità totalmente diverse da quelli attuali, visto che doveva essere una periferica di supporto che permetteva al Super Nintendo di leggere i CD-Rom similmente a come avveniva già su Mega Drive grazie al MegaCD, fu presentata alla stampa nel 1994 e lanciata in Giappone il 3 dicembre dello stesso anno.
La console fu come un tuono a cielo aperto, o meglio, fu la console che portò a una vera e propria rivoluzione nel mondo del gaming.
Grazie agli ottimi risultati col minimo sforzo che la console riusciva a garantire nell’ambito 3D, essa si impose come vero e proprio standard di qualità e potenza fin dall’inizio; infatti uscì sul mercato con giochi del calibro di Ridge Racer, Battle Arena Toshiden e Wipeout.
Nonostante non fosse la prima console 3D esistente sul mercato (prima di Sony, sia Atari con il Jaguar, sia la 3DO con la sua omonima console e il Saturn uscito solo qualche mese prima della Playstation, provarono a imporsi nel nascente mercato delle console 3D ma con scarsi risultati) ebbe uno strepitoso successo, conquistando gli schermi dei giovani gamers mondiali
La console riuscì ad avere successo anche grazie al suo basso costo. Produrre un gioco su CD-Rom costava molto meno che su cartuccia e, se da un lato ci fu l’incremento delle vendite della console, da un altro punto di vista si vide una perdita economica dovuta alla pirateria, che poteva clonare con facilità i videogiochi su CD-ROM, così da far diventare la Playstation la prima e vera console per “Warezzoni” (distributori che violano il copyright).
C’è da dire anche che molte case produttrici di videogiochi, come SquareSoft, abbandonarono i progetti sulle altre console per sviluppare i loro giochi su Playstation: il caso più eclatante di migrazione fu quello di Final Fantasy VII, che inizialmente doveva essere un gioco sviluppato in esclusiva su Nintendo 64.
Ad oggi la console vanta un enorme numero di prodotti, molti di questi diventati delle icone cult del mondo dei videogiochi, basti citare Metal Gear Solid, Crash Bandicoot, Resident Evil, Silent Hill, Final Fantasy VII ecc.
La playstation, inoltre è stata riproposta in numerosi modelli tra cui:
• Il Modello Classico, squadrato e grigio topo, insomma il modello che tutti ricordiamo e amiamo.
Alcuni modelli avevano anche uno slot per le cartucce Action Replay.
• La PSOne, come sopra ma con dimensioni nettamente ridotte.
• La Net Yaroze, identica per le forme al modello classico ma con funzionalità di debug, infatti la console permetteva all’utente di sviluppare e testare i propri videogiochi.
Anche il controller, nel tempo, ha subito qualche trasformazione. Una delle più importanti è stato l’implemento dei due analogici.
Inoltre solo in Giappone, dopo il rilascio del Dreamcast, la Sony rilasciò la PocketStation, un ibrido fra memory card e console portatile.
Le PocketStation ( come le VMU del Dreamcast) permettevano, oltre che il normale salvataggio dei dati, anche di essere usate come console portatile. Alcuni giochi permettevano di installare degli ulteriori minigiochi all’interno della PocketStation, di cui si poteva usufruire una volta separata dalla console.
La console è rimasta in produzione fino al 23 marzo 2006 e ha venduto la bellezza di 102,51 milioni di esemplari in tutto il mondo.
Ad oggi appassionati e collezionisti mandano avanti il culto di questa incredibile console, rilasciando, oltre che articoli su modifiche e manutenzione, anche nuovi giochi homebrew.
Insomma, la Playstation è una delle console più amate di sempre e sono sicuro che molti di voi, dopo aver letto questo articolo, si muniranno di torce e si metteranno alla ricerca in soffitte o scantinati della propria “stazione di gioco” per un ritorno ai bei vecchi tempi. Anzi, perché non ci raccontate le vostre esperienze a riguardo?
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Pasquale De Rose