Nel segno del co-working nasce la nuova rete di “Interazioni Creative”

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interazioni creativeE’ la terra delle promesse mai mantenute. Dei fondi destinati a chi i soldi ce li ha. Dei lavori affidati ai figli e agli amici di. E’ la terra dei raccomandati, dei “volenti o nolenti”, di quelli che parlano troppo e fanno sempre di meno, di quelli che si sentono tranquilli perché hanno la giusta furbizia che li aiuterà a scavalcare il mondo. E’ la terra della bellezza e del rimpianto. Quella da cui i giovani rifuggono e che gli adulti rovinano con le loro mani. Almeno nella gran parte dei casi.

Ce ne sono altri di casi, invece, in cui questi stessi giovani si rimboccano le maniche, danno forma ai loro sogni, senza chiedere aiuto a nessuno. Almeno non a qualcuno troppo potente. Giovani che nascono avvocato, che sono innanzitutto donne, poi mamme e infine creative. Fiumi in piena che straripano idee e con quelle desiderano travolgere i talenti intorno a loro. Una di loro è Deborah De Rose, fondatrice della nuova realtà emergente “Interazioni Creative” che da sabato 10 ottobre, darà ufficialmente inizio alla sua battaglia per il talento, nella città di Cosenza. Una nuova realtà destinata a risvegliare, coadiuvare, far interagire personalità disparate e travolgenti che abbiano il coraggio di collaborare al fine di rendere la loro Regione, il loro Paese, un posto migliore in cui la parola d’ordine diventi “meritocrazia” e il comandamento numero uno sia “voglia di fare”. Nessun finanziamento, nessun fondo perduto. Deborah è solo una donna con il coraggio di cambiare, in grado di intercettare quelli che lei ama chiamare “i bisogni della  Rete”, in una società dove la parola digitale fa spesso rima con virale, lei punta a creare relazioni che abbiano la capacità di far nascere, crescere e risolvere nuovi bisogni. Fisici, prima ancora che virtuali.

Un insieme sinergico di relazioni dove non esistono limiti professionali. Artigiani, comunicatori, artisti, liberi professionisti che potranno avvalersi di un piccolo spazio comune, arredato da altrettante giovani personalità che hanno già sposato il progetto e che hanno contribuito, fattivamente, alla realizzazione di quello che diverrà luogo di incontro e scambio per quanti, gratuitamente, vorranno far parte di questa comunità. Un vero e proprio laboratorio di idee che si propone di incontrare l’esigenza di chi non ha uno spazio fisico di cui avvalersi, nel tentativo di riuscire a soddisfare, tramite la costruzione di workshop, momenti di incontro, presentazioni di libri e quant’altro, un mercato virtuale in cui domanda e risposta possano ritrovare la giusta complementarietà.

Tempo di cambiamenti, dunque. E di novità positive. Di quelle che hanno il compito di risvegliare dal torpore una città e una regione da troppo tempo bisfrattata, mal curata, “sfortunata” (ndr  La Terra dei recinti).  Una città dove termini come co-working, collaborazione, cooperazione, sono spesso stelle cadenti in una notte piena di nuvole. Impossibili da riconoscere anche quando scivolano davanti ai nostri occhi. Ma che cadono comunque. E che da sabato 10 ottobre, alle 18.00, nella sede di  via Don Gaetano Mauro n.30, inizieranno a far luce. Una di quelle dalla quale sarà impossibile non rimanere abbagliati.

Lia Giannini

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