Stefano Ali’ Racconta la sua Rivoluzione: da un Monolocale al Palco

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La Rivoluzione nel Monolocale (La Vigna Dischi) : cd e sfogo di un periodo malinconico. Abbiamo intervistato Stefano Ali’, cantautore  Siciliano, per farci raccontare il suo progetto e l’esperienza della collaborazione con Lorenzo Urciullo, in arte Colapesce. Nove brani inediti e una cover di Paolo Conte, musiche e testi caldi innaffiati da Gin Lemon nell’intimità di un monolocale.

Partiamo dagli albori, raccontaci come ti sei avvicinato al mondo della musica e al cantautorato.

“Sono sempre stato innamorato della musica, è un antidepressivo naturale per tutti gli essere umani. Nel mio caso ho trovato tutto più gratificante quando ho scritto la mia prima canzone, a 19 anni; alla fine della composizione ho provato una pace interiore incredibile. Tuttora il mio umore dipende dalla scrittura: quando scrivo cose che mi entusiasmano posso andare avanti anche una settimana con il sorriso stampato in faccia.”

La Rivoluzione Nel Monolocale, un disco intimo che lascia sfogare l’insofferenza che la nuova generazione si trova ad affrontare in questo particolare periodo storico. Ci racconti un po’ come sono nati i tuoi testi?

“Sono nati dall’esigenza di raccontare soprattutto a me stesso il periodo che stavo attraversando: sono nati principalmente come uno sfogo. Successivamente ho capito di poter raccogliere i testi, musicarli e inserirli in un disco. Tutto ciò mi ha evitato costose sedute dallo psicologo.”

Qual è per te la canzone chiave dell’album? Quella che ti ha regalato maggior entusiasmo nel comporla?

“Forse Cash! Il primo brano che ho composto per questo progetto. Dentro c’è l’essenza dell’intero disco.”

Quali sono le influenze musicali che ti hanno portato a raggiungere un tuo stile?

“Le mie influenze sono davvero molto varie. Non seguo un genere in particolare, ascolto di tutto! È chiaro che qualcosa te la porti dietro. Passo dai Dirty Projectors ad Alessandro Fiori, dai Karate ai Mùm ecc…”

La scelta dell’italiano spesso lascia al cantautore la capacità di scoprire i propri sentimenti. Le tue parole nascono assieme alla musica o aspettano su un foglio di carta che tu ne scelga gli accordi?

“Parto sempre dalla musica, non riesco a fare il contrario. Magari so già quale argomento affrontare, ma prima ho bisogno di un giro di accordi, un loop, una melodia. Successivamente creo la linea vocale e aggiungo infine il testo. Il metodo classico insomma, sono troppo pigro per poter fare il contrario.”

La produzione artistica di “La Rivoluzione nel Monolocale” è di Lorenzo Urciullo (Colapesce), come nasce la vostra collaborazione?

“Conosco Lorenzo da più di dieci anni, siamo amici e musicalmente siamo molto in sintonia. Volevo che qualcuno pensasse all’arrangiamento dei pezzi, che si prendesse cura di loro, per cui, io e Roberto Cappellani (il batterista), dopo aver registrato dei provini con chitarra e batteria, abbiamo deciso di affidare tutto a lui. Il risultato finale, per quanto ci riguarda, è molto soddisfacente: siamo davvero felici del suono del disco.”

Un’ultima domanda. Cosa dobbiamo aspettarci da Stefano Alì per il prossimo progetto discografico?

“Semplicemente delle canzoni! Non so che vestito indosseranno ma spero solo si piacciano allo specchio.”

 

Miriam Caruso

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