Suor Elena Aiello, «‘a monaca santa», serva di Dio e del popolo.

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Elena Aiello nasce a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, il 10 aprile 1895 da Pasquale Aiello, sarto rinomato, uomo probo e retto, e Teresa Paglilla, casalinga, moglie e madre esemplare. Elena cresce terza di dieci figli in una famiglia profondamente religiosa. Sin dall’infanzia mostra particolare trasporto per la preghiera e manifesta subito una viva intelligenza. A sei anni, nel 1901, viene mandata dalle Suore del Preziosissimo Sangue per frequentare le scuole elementari. All’età di otto anni, vedendo la sua preparazione nella conoscenza del catechismo,le suore dell’istituto la portano con loro affidandole il compito di insegnare ai più piccoli la dottrina cristiana. Nel 1905 perde precocemente la madre. Durante la Prima Guerra Mondiale intensi sono gli sforzi di Elena nell’aiutare i sofferenti: passa le sue giornate assistendo le vittime dell’epidemia di Spagnola. Il 18 agosto 1920 fa il suo ingresso nell’Istituto delle Suore del Preziosissimo Sangue ma, a causa di precarie condizioni fisiche, la durata della sua permanenza in tale Istituto è brevissima: non pochi anni dopo, infatti, all’Ospedale Civile di Cosenza, le viene diagnosticato un cancro allo stomaco. Da tale male Elena guarisce completamente rivolgendo una fervida preghiera a Santa Rita, il 21 ottobre del 1921. Il 2 marzo 1923 si manifestano per la prima volta le stigmate: nel pomeriggio di quel giorno, le appare il Signore vestito di bianco con la corona di spine che la invita a partecipare alle sue sofferenze. Elena acconsente e il Signore si toglie la corona di spine e la pone sul capo di lei. Tale contatto le procura un’abbondante effusione di sangue e dopo tre ore di alterno sanguinamento il fenomeno scompare. Il secondo venerdì di marzo, esattamente alla stessa ora, si ripresenta lo stesso fenomeno mentre nell’ultimo venerdì di marzo Elena soffre le piaghe della Crocifissione. Per tutti questi fenomeni Elena è conosciuta dal popolo come «’a monaca santa». Nel 1928, all’età di 33 anni, fonda l’ordine delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Il 3 ottobre 1949, all’età di 54 anni, riceve i voti da Monsignor Aniello Calcara, Arcivescovo di Cosenza. Nell’istituto da lei fondato, suor Elena si occupa dell’educazione dei figli del popolo e dedicando la sua vita all’accoglienza, in particolare dei bambini abbandonati a causa di guerre e qualsiasi altra circostanza. La fama di santità della «monaca santa» è tale da interessare vivamente e attivamente anche Benito Mussolini e famiglia. Suor Elena Aiello muore il 19 giugno del 1961 nell’ospedale San Giovanni in Roma.

CURIOSITÀ

● Il suo nome intero è Elena Emilia Santa. La madre aveva chiesto al Signore la nascita di una bambina che avrebbe chiamato Elena, in memoria della Santa Imperatrice, per consacrarla alla Croce del Nostro Signore Gesù Cristo. Fu chiamata anche Santa perché nata durante la Settimana Santa, di mercoledì.

● Al tempo della fondazione delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, nel ’28, Elena, seppur chiamata suora, canonicamente non lo era.

● L’Istituto delle Suore Minime della Passione di N.S.G.C. viene elevato a Congregazione di diritto Pontificio nel gennaio del 1948, con Decreto della Segreteria della S. Congregazione dei Religiosi e ottiene riconoscimento giuridico con Decreto Presidenziale dell’8-7-1949.

● Dei rapporti tra il Duce, i suoi familiari e suor Elena sono tracce due emblematiche missive. La prima viene fatta pervenire a Mussolini, direttamente dalla Suora, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Tra le righe si legge la seguente profezia:

«[…] All’Italia, perché sede del mio Vicario, ho mandato Benito Mussolini, per salvarla dall’abisso verso il quale si era avviata, altrimenti sarebbe arrivata in condizioni peggiori della Russia. In tanti pericoli l’ho sempre salvato; adesso deve mantenere l’Italia fuori della guerra, perché l’Italia è civile ed è la sede del mio Vicario in terra. Se farà questo avrà favori straordinari e farò inchinare ogni altra Nazione al suo cospetto. Egli invece ha deciso di dichiarare la guerra, ma sappia che se non la impedirà, sarà punito dalla mia Giustizia!”. Tutto questo mi ha detto il Signore. […]».

La seconda risale al 1943 dove nuovamente Madre Elena invia una lettera a Donna Edvige, sorella del Duce, scrivendole:

«[…] Cara Donna Edvige, dite al Duce, a nome mio, che questo è l’ultimo avviso che il Signore gli manda. Potrà ancora salvarsi mettendo tutto nelle mani del Santo Padre. Se non farà questo – diceva il Signore – presto scenderà su di lui la Giustizia Divina. […]».

● Pare che suor Elena possedesse anche la capacità di dialogare con i defunti.

● Su disposizione di papa Benedetto XVI, suor Elena Aiello è stata beatificata il 14 settembre 2011 a Cosenza.

 

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