ROMA – Lo scorso 7 luglio, al tavolo tecnico indetto dal Ministero della Salute sull’attività farmaceutica e la valorizzazione del farmacista era presente anche la Federazione Nazionale Associazioni Giovani Farmacisti . “È stato un grande riconoscimento all’attività della Federazione di questi ultimi anni ed è stato importante portare all’attenzione del Ministro tutte le nostre perplessità e dubbi su come la nostra professione si sia ultimamente sviluppata. Per noi è stata una conferma scoprire che il ruolo del farmacista risulta ancora oggi essere considerato di primaria importanza per la sua funzione di tutela della salute del cittadino e come possa essere di grande sostegno per il SSN sul territorio.” È dal 2005 che la Farmacia italiana è stata interessata da tutta una serie di provvedimenti, come il Decreto Bersani, e i Decreti “Salva Italia” e “Cresci Italia” del Governo Monti che, a distanza di 10 anni, hanno prodotto questo: farmacie e parafarmacie (Bersani) e un Concorso Straordinario (Monti) che doveva essere svolto in un anno per l’apertura di nuove farmacie e nuove possibilità lavorative e che dopo quattro è ancora di fatto fermo. “A noi non sembra una situazione normale e soprattutto di sviluppo. Ricordiamo inoltre che ad oggi ci sono Concorsi Ordinari non ancora completati. Non si è mai voluto ragionare su un Sistema ad ampio respiro, che ponesse al centro il farmacista, con le sue aspirazioni e competenze professionali, e il luogo deputato nel quale svolgere la propria opera, ovvero la Farmacia. Noi rimaniamo convinti del fatto che la Farmacia nasca a tutela della Salute del Cittadino con una vocazione a prevalenza professionale su quella commerciale. Liberalizzazione in questo senso significherebbe ammodernare un Sistema nel quale ci possa essere libertà di impresa, tenendo però come elementi fondanti la garanzia della capillarità del Sistema stesso e la qualità del servizio erogato. Possiamo condividere gli argomenti a sostegno del sistema portati da Federfarma, ma devono accelerare sull’innovazione. Possiamo comprendere certe frustrazioni manifestate dalle Parafarmacie, ma non ne condividiamo le scelte di indirizzo. È stato comunque importante prendere parte con tutte le sigle presenti al tavolo di concertazione in modo da poter apportare ognuno per il proprio ruolo un contributo che si rifletta in un risultato condiviso da tutti. Siamo sulle buona strada e possiamo pensare che sia arrivato il momento in cui l’innovazione entrerà nella nostra professione con un cambiamento di organizzazione a più ampio respiro.”