Grande Progetto Pompei: stato dell’arte e prospettive, seminario di Massimo Osanna all’Unical

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Questa mattina – organizzato dal Corso di Laurea in Diagnostica, Conservazione e Restauro dei Beni Culturali –  nell’aula Magna del Dibest (Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della terra) s’è tenuto un seminario, tenuto dal prof. Massimo Osanna Soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia,  sul tema: Grande Progetto Pompei: stato dell’arte e prospettive. Un’iniziativa interessantissima che ha “fotografato” la situazione del più celebre sito archeologico italiano, da sempre alle prese con delicati problemi legati alla sua tutela e fruizione.

foto 2Dopo i saluti del Magnifico rettore dell’Università della Calabria, prof. Gino Mirocle Crisci, Massimo Osanna ha illustrato i diversi interventi eseguiti recentemente sul sito archeologico pompeiano grazie al programma straordinario di recupero che ha messo in campo risorse per 140 milioni di euro. Un’opera di risanamento che ha drasticamente ridotto il fenomeno dei crolli, fatto crescere il numero dei visitatori ed aumentato l’occupazione specializzata. Il Soprintendente Osanna ha esposto un quadro positivo di forte impatto: 13 nuove domus riaperte, ed importantissimi restauri che hanno riguardato il Teatro Grande, la Fullonica di Stephanus, il mosaico del Cave Canem, gli apparati decorativi delle domus di Marco Lucrezio Frontone, Romolo e Remo di Trittolemo, gli apparati decorativi della Casa delle Nozze d’Argento, la fontana della Casa della Fontana Grande, la Villa dei Misteri e il restauro dei pavimenti della Casa di M. Fabio Rufo. Tutto ciò in un’ottica innovativa che ha privilegiato la comunicazione integrata, l’apertura alle mostre ed iniziative culturali internazionali, le nuove tecnologie e l’abbattimento di alcuni limiti storici del sito come l’accessibilità ai disabili.  Uno sforzo enorme – ha evidenziato il prof. Osanna –che è stato finalizzato al recupero di Pompei come sito al centro dell’attenzione europea e mondiale anche grazie ai rapporti instaurati con le università italiane e internazionali come  l’École Normale Supérieure di Parigi che consentirà di far rivivere la Villa di Diomede in 3D e con l’Università di Bilbao che si occuperà dei pigmenti della Casa di Arianna. Il rettore Crisci – dal canto suo – ha auspicato che i futuri studi su Pompei riguardino anche aspetti finora poco indagati come quelli legati agli effetti piroclastici delle eruzioni vulcaniche pompeiane. Al seminario ha pure assistito il rettore dell’Università della Basilicata, Prof.ssa Aurelia Sole.

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