RENDE (CS) – Con il gesto simbolico della consegna delle chiavi termina ufficialmente un’era durata 14 anni e alle 13.00 in punto di stamattina nell’Aula Magna dell’Università della Calabria davanti a una numerosa platea il Rettore uscente Giovanni Latorre cede il testimone al professor Gino Mirocle Crisci.
Latorre prima di rendere effettivo il passaggio di consegne prende in mano un fogliettino sul quale aveva annotato il suo discorso di commiato e avvicinandosi al microfono pronuncia le sue ultime parole nelle vesti di Magnifico. La prima battuta è ancora una volta per l’articolo del Corriere della Sera a firma di Gian Antonio Stella ribandendo che nonostante tutto quello che si dice l’Università della Calabria è ancora in piedi e questo nuovo inizio lo dimostrerà ancora di più. Non vuole dilungarsi molto, in 14 anni ha già detto molto ironizza, ma c’è una cosa che gli preme più di qualsiasi altra ovvero la speranza che possa essere ricordato per le sue qualità umane soprattutto quella di non essere mai stato incline a qualsivoglia forma di clientelismo. Servire per così tanto tempo un’istituzione come l’Università, ricorda Latorre, è stata un’oscillazione continua tra stanchezza e fatica, paura di non essere all’altezza e rimorso di non fare mai abbastanza ma è stata sempre fonte di grande gratificazione. Rassicura tutti dicendo che ha già in cantiere diversi progetti, si augura innanzitutto di non essere cacciato dalla squadra di sci dell’UniCal e poi di avviare una ricerca sull’analisi delle oggettive privazione di cui sono vittime le Università del Meridione. Gli ultimi pensieri sono per gli studenti a quali dice di non mollare, di andare avanti e di farlo per la nostra terra perché finalmente si comincia a intravedere la fine del tunnel.
Subito dopo a prendere parola è il neo Rettore Gino Crisci che confessa di non aver preparato alcun discorso preferendo l’ispirazione del momento, ringrazia tutti coloro che lo hanno sostenuto e sottolinea che il vero problema dell’Università della Calabria è la mancanza di coesione, da qui il suo impegno nel ritrovare un percorso comune che possa ricucire vecchie e nuove fratture, la realizzazione di un unico obiettivo che non guarda più i colori ma solo le reali esigenze.
Non vuole essere un comandante solitario Crisci, ma il condottiero di una squadra con la quale credere nel sogno della nostra Università che deve diventare il faro culturale ed etico di questa regione. Partendo da una migliore interazione con il territorio che consiste nel mantenere le radici ben salde in Calabria ma puntando sempre più in alto e confidando soprattutto nel vero motore dell’Università ovvero gli studenti offrendo loro una didattica formativa che sia professionalizzante e una qualità della ricerca che valorizzi le menti migliori.
Legalità, trasparenza e coesione questo è stato il motto che ha animato tutta la campagna elettorale del nuovo Rettore a cui facciamo i nostri più sinceri auguri di buon lavoro, con la speranza che queste parole non rimangano solo uno slogan per vincere ma che possano concretizzarsi in opportunità, certezze e fiducia nel futuro.
Gaia Santolla