REGGIO CALABRIA – Giovedì 21 e venerdì 22 si sono svolti i primi seminari di “Esperienze di pensiero”, Scuola di alta formazione in filosofia “Mario Alcaro”, organizzata dall’Associazione Culturale Scholé, in collaborazione con il Centro per la Filosofia Italiana e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Il primo incontro ha avuto luogo presso il Liceo Scientifico “Pietro Mazzone” Roccella Jonica – Gioiosa Jonica , e si è ripetuto al Liceo Classico “Ivo Oliveti” di Locri il mattino successivo, le due scuole hanno infatti coadiuvato e ospitato l’evento, grazie al lavoro delle docenti Elisa Scali, per il Liceo Scientifico, e Annamaria Mittica, per il Liceo Classico. Alla presenza di nutriti gruppi di studenti, sono stati introdotti i lavori della Scuola spiegando le motivazioni che la animano, volte a promuovere la dimensione pubblica della filosofia, il dialogo e lo scambio come struttura essenziale del pensiero filosofico, la conoscenza come rete di relazioni tra fatti e saperi diversi. Infine un breve ricordo di Mario Alcaro da parte della coordinatrice della Scuola, Alessandra Mallamo, ha sottolineato i motivi che hanno portato a dedicare questa iniziativa al filosofo calabrese recentemente scomparso: oltre che per l’importanza e la profondità del suo pensiero, il modo con cui egli ha vissuto e praticato la filosofia accoglie perfettamente il senso del lavoro che l’Associazione svolge ormai da qualche anno.
La lezione è stata tenuta dal Prof.re Giuseppe Cantarano, insegnante di filosofia contemporanea all’Università della Calabria, che ha analizzato la dimensione filosofica e politica del pensiero e della vita di Dante Alighieri, sottolineandone l’attualità.
Cantarano ha delineato un percorso volto a comprendere la modernità della poesia di Dante. A partire dal conflitto politico e vitale che attraversa Firenze fino all’amore per Beatrice, così come nella opere, dalla Vita Nova fino alla Divina Commedia, si coglie la carnalità del pensiero dantesco, la complessità e i problemi che si sviluppano in seno al suo linguaggio.
Esso ha una dimensione politica forte: è un linguaggio della modernità poiché è consapevole della vitalità amorosa e della passione civile che lo anima. Sotto questa luce è possibile spiegare la triade concettuale che caratterizza il pensiero di Dante e che, secondo Cantarano, è riassumibile nella intersezione di “sapienza”, “amore”, “libertà”, tre concetti indissolubili, capaci di cogliere l’attualità della sua poesia nella dimensione operante del sapere e della conoscenza.
Tale presentazione di Dante in chiave politico-filosofica ha entusiasmato i ragazzi, tanto da suscitare numerosi interventi, osservazioni e domande, e testimoniando il coinvolgimento con cui è stata accolta l’iniziativa.
Secondo l’organizzatore della Scuola, Salvatore Scali, presidente di Scholé : “il confronto con gli studenti, sviluppato secondo questa prospettiva, ha riconfermato ancora una volta la necessità di riposizionare il sapere nel presente e di liberare la conoscenza umanistica dalla coltre di accademismo che la immiserisce, soprattutto agli occhi delle giovani generazioni. Un compito che l’Associazione Scholé, insieme agli altri enti che collaborano all’iniziativa, cerca di portare avanti, grazie anche all’intelligenza e alla lungimiranza delle Istituzioni Scolastiche.” Il prossimo appuntamento con gli studenti e con un modo nuovo di intendere la filosofia è fissato per la metà di aprile.