Arrestati politici a Rende, le reazioni. Duro il M5S

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RENDE (CS) – Le vicende giudiziarie di cui si è avuta notizia in queste ore ci lasciano sbigottiti. Esprimo piena fiducia nel lavoro della Magistratura e delle Forze dell’Ordine che farà piena luce sui fatti e accerterà con chiarezza ogni eventuale responsabilità. Nello stesso tempo, ci auguriamo che gli esponenti del nostro Partito coinvolti riusciranno a chiarire la loro posizione”. E’ quanto afferma il segretario regionale del Partito democratico calabrese, l’on. Ernesto Magorno, in merito all’operazione condotta dal comando provinciale dei carabinieri di Cosenza che questa mattina ha portato all’arresto di amministratori e politici. “Il nostro Partito deve rimanere unito: abbiamo salde radici democratiche e solidali che ci permetteranno di affrontare al meglio questo ulteriore momento difficile – dice ancora Magorno – respingendo, con l’autenticità dei valori e dell’amore per la nostra terra, ogni tentativo di cavalcare il vento dell’antipolitica per vanificare i tanti sforzi di cambiamento, legalità e trasparenza che stiamo attuando con grande impegno”.

Parole dure da parte del Movimento Cinque Stelle di Cosenza: “Ogni giorno arrestano qualcuno del PD. Oggi piu’ di uno e in Calabria.Esponenti di quel PD che direttamente o per interposta accozzaglia di liste sostiene la candidatura a sindaco di Lucio Presta. Noi le persone indagate o anche semplicemente sospettate per quei reati le espelliamo subito. Con il m5s si candida solo chi ha la fedina penale immacolata, gli onesti; per questo di noi i cittadini si possono fidare.Che fara’ ora il PD , il cui Presidente della Regione e’ stato eletto e governa anche grazie ai voti di chi oggi e’ accusato di voto di scambio, corruzione e concorso in associazione mafiosa? Ci verrebbe quasi da dire, scherzando, per ridere e non piangere, che il PD cosentino deve augurarsi che Alfano fissi al piu’ presto  la data del voto perche’ se continua con questo andazzo non rimarra’ nessuno di loro a piede libero ed allora altro che 16 liste !”

L’inchiesta che ha terremotato il Pd rendese costringe tutti noi a profonde riflessioni di natura democratica. Dalle indagini della Dda sembra emergere un sistema ben congegnato atto alla creazione di voti e consensi elettorali. Un sistema che, se accertato, pone il cittadino in posizione di subalternità rispetto al politico-datore di lavoro in combutta con le ’ndrine locali.” Questo invece un primo commento del M5S di Rende. “La giustizia ora dovrà chiarire tutti quegli interrogativi che feriscono al cuore l’Area urbana cosentina e un’intera città, attraverso l’accertamento dei reati a carico degli arrestati. Nessun dubbio dovrà essere lasciato al caso e per questo confidiamo nel lavoro degli inquirenti. Ma anche la politica dovrà fare le sue mosse di legalità e di dignità, in questa scacchiera che vede contrapposti Stato e anti-Stato: chiediamo al sindaco di Manna e alla sua maggioranza di provvedere a formare una commissione speciale sulla Rende Servizi, società in house del Comune citata più volte nel provvedimento firmato dalla Dda di Catanzaro. Proponiamo, altresì, la costituzione di parte civile del Comune nel caso in cui si dovesse arrivare ad un processo. Dalla stampa apprendiamo che nell’inchiesta è finita anche l’ultima campagna elettorale del 2014 per le Comunali. Chiediamo perciò un gesto di estrema onestà agli eletti del Pd rendese: tutti i consiglieri, a partire dal capogruppo in Consiglio, dovrebbero fare un passo indietro e dimettersi.

 

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