COSENZA – «La Calabria ha davvero cambiato passo rispetto al passato in relazione alla capacità di spesa delle risorse europee? Questo è quanto dichiarato recentemente dal governatore Mario Oliverio il quale ha spiegato che il target di spesa a dicembre 2018 è di 363 milioni e che la Calabria è invece riuscita a certificare 420 milioni di euro. Ma è davvero così?»
Secondo Delly Fabiano, segretario regionale dei Popolari Italia Calabria, leggendo bene i numeri e le carte, la realtà appare ben diversa. «L’Unione Europea, a seguito dell’inchiesta “Lande Desolate” della Dda di Catanzaro – sottolinea Delly Fabiano- ha bloccato 131 milioni di euro, che difficilmente rivedremo in Calabria, perché l’UE non è più disposta ad elargire fondi senza garanzie di risultati. Nel corso delle indagini della direzione distrettuale antimafia sono emerse irregolarità che riguardano la gestione dei rendiconti di opere pubbliche. Il riferimento è alla seggiovia di Lorica, Piazza Bilotti a Cosenza e l’aviosuperficie di Scalea. Opere co-finanziate dal Fesr, per una dotazione di 1.499.120.026, e inserite nel programma operativo Calabria 2007-2013 per 1.998.826.702 . Gravi Irregolarità di programmazione della spesa europea, che partono dal 2007, evidenziate nella relazione firmata dal direttore generale della commissione europea Marc Lemaitre il quale ha informato l’ambasciatore italiano Maurizio Massari che la somma verrà congelata fino a quando non si chiariranno i rendiconti. Il timore adesso è che il blocco possa rappresentare il prologo alla sospensione anche dei futuri importi non erogati per il Por 2014-2020, che potrebbe adesso passare sotto la lente dell’organismo intermedio di controllo. L’eventuale stop agli importi non ancora erogati avrebbe conseguenze disastrose per il tessuto imprenditoriale calabrese».
«La gestione dei fondi da parte del Governatore e dei suoi collaboratori coinvolti nell’inchiesta ricadrà su tutto il partenariato, imprese, associazioni, enti pubblici e privati».
«Mi preoccupa – prosegue Delly Fabiano – che la gestione del Por 2014-2020 rimanga assegnato agli stessi dirigenti che hanno gestito il Por 2007-2013. Mi chiedo: Non sarebbe opportuno, finché non si chiariscono le cose, commissariare questo Por? Forse bisognerebbe sostituire i dirigenti che non hanno mostrato grandi capacità, che hanno immobilizzato i fondi o che hanno finanziato iniziative discutibili e senza impatto sul territorio”. Per Delly Fabiano è urgente, per il bene della Calabria uscire da questo loop. “Serve un tavolo di concertazione finalizzato a trovare un accordo tra le autorità italiane, che gestiscono i controlli intermedi e la commissione europea. La speranza è che tutti i pagamenti vengano regolarmente certificati e che le spese riescano a rappresentare una reale capacità di produrre effetti virtuosi in termini di crescita economica, maggiore occupazione, migliori indici di qualità della vita. In caso contrario la Calabria registrerà una preoccupante battuta a vuoto, con pesanti ripercussioni sul sistema economico e produttivo già provato da una crisi incipiente. L’attenzione collettiva è oggi concentrata sulla certificazione di spesa, ma in realtà, in questa Calabria in ginocchio, bisognerebbe concentrarsi sulla scelta della destinazione di spesa».