DECOLLATURA (CZ) – Si è tenuto lo scorso sabato presso il “Museo della civiltà contadina” a Decollatura l’incontro sul tema “Cambiare la scuola si può”.
Il gruppo “Amici di Beppe Grillo Decollatura” è stato ben lieto di ospitare il meetup “Cosenza e oltre” per quella che ritiene un’iniziativa di alto valore propositivo.
Nel corso dell’incontro e’ stato esposto ai numerosi cittadini intervenuti il documento programmatico in 14 articoli, che sta alla base di un’idea alternativa ed effettivamente nuova di scuola, redatto da un Laboratorio appositamente istituito all’interno di un gruppo di cittadini attivi appartenenti al meetup “Cosenza e oltre”.
Ad introdurre l’incontro dibattito ai numerosi partecipanti, moderato dal docente Corrado Plastino, è stata Morena De Franco, attivista del laboratorio scuola che ha sintetizzato in modo semplice ed efficace tutti i passaggi della proposta, sviscerando i 14 articoli e spiegandone i contenuti. In particolare ha sottolineato come la scuola non dovrebbe parlare di istruzione ma di apprendimento, un ambiente che insegna ad agire più che creare degli strumenti umani pieni di sterili nozioni.
Ha sottolineato Morena come, secondo la proposta, i soggetti protagonisti della scuola del futuro debba prima di tutto essere lo studente: protagonista attivo delproprio percorso/progetto formativo di cui è co-responsabile insieme agli educatori; aiutato a riconoscere le proprie potenzialità e attitudini, sulla cui base orientare scelte di vita e professione.
Rivoluzionaria la proposta in merito alla funzione del dirigente scolastico, non più “manager d’azienda” ma garante del buon esito del progetto educativo, eletto ogni 4 anni dal corpo docente e dagli studenti che abbiano compiuto i 16 anni. Lo studente, secondo il progetto presentato, verrà valutato quotidianamente non più da uno sterile voto bensì da“Schede individuali” indicanti lo stato delle cose, i traguardi raggiunti nel percorso formativo nonché i nuovi obiettivi che restano da raggiungere; spariscono “esami” di qualunque tipo poiché l’esame è praticamente continuo.
Anche l’organico e gli organi sovrastrutturali, secondo questa proposta dovrebbero subire una notevole rivoluzione, con l’eliminazione di tutti gli organi intermedi introducendo una sorta di linea diretta con il Ministero. In conclusione è stato posto l’accento sul fatto che la scuola deve essere viva e capace di cooperare con le istituzioni e il territorio.
A prendere la parola, subito dopo, è stato Nicola Morra, portavoce del Movimento 5 Stelle al Senato, con un intervento che ha appassionato tutti gli intervenuti, ponendo in risalto gli aspetti filosofici, pratici, pedagogici e politici che la scuola del futuro dovrebbe avere. Nicola Morra, partendo dall’assunto che la scuola è da sempre stata lo specchio socio-politico del Paese e che l’attuale divisioni in classi è figlia di un sistema che ha sempre donato un’offerta scolastica non per tutti, creando settorialità e competizione tra gli studenti, ha applaudito al progetto per il coraggio di voler cambiare la struttura scolastica alla radice.
Morra ha anche sottolineato come la figura del Maestro, introdotta dalla stesura del documento programmatico, sia essenziale e da riscoprire, in quanto la scuola si deve riadattare al valore dell’apprendimento verso un fine più grande, creando nuovi cittadini consapevoli di vivere in una società civile più meritevole, perché se un allievo studia vuole che lo studio fatto porti immediatamente a poter fare qualcosa di concreto.
A concludere l’incontro tra gli ospiti è stato il portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera Francesco D’Uva che ha posto dapprima l’accento sul fatto che la scuola non può crescere e cambiare indipendentemente da come si sta evolvendo il mondo.
A conclusione si è aperto un interessante dibattito tra i cittadini intervenuti, molti dei quali facenti parti del planetario scolastico: docenti, studenti, genitori e personale scolastico; che hanno chiesto delucidazioni sulla proposta e dato contributi dettati dall’esperienza di ogni giorno.
Tutti hanno poi consegnato una scheda di valutazione, distribuita all’inizio dell’incontro, su cui hanno apposto un voto ai vari articoli della proposta, a sottolineare come il Movimento 5 Stelle vuole cambiare, non amministrare in modo sterile e, come il detto cambiamento, debba essere espressione di tutti, perché come ha sottolineato Nicola Morra: «in una società democratica, si è tutti al potere».