COSENZA (CS) – «Il Welfare urbano è l’elemento essenziale per costruire una città che non lascia indietro nessuno. Nella nostra Grande Cosenza dobbiamo creare le migliori condizioni possibili per tutti, pari opportunità e un equo accesso ai servizi. Perché se non parte l’ascensore sociale, la nostra comunità cresce in maniera disomogenea, creando disparità e disuguaglianza. La Grande Cosenza è inclusione sociale e welfare community. Investiremo 23 milioni di euro in welfare e servizi. Ma da soli non si va da nessuna parte. Di questo progetto politico fanno parte le associazioni, soprattutto quelle che lottano e prestano il loro servizio ogni giorno per il bene della comunità. Oggi abbiamo con noi Franco De Maria, presidente dell’associazione “Gianmarco De Maria”. Ecco, io ho bisogno di persone come Franco per governare questa città. Ho bisogno del loro esempio e della loro capacità di credere e costruire il bene comune». È quanto ha sostenuto Carlo Guccione, candidato a sindaco di Alleanza civica progressista, intervenendo nel centro anziani di Sant’Aniello, in un dibattito a cui hanno partecipato anche Bruna Tocci, candidata alla carica di consigliere comunale per la lista “Grande Cosenza”; Franco De Maria, presidente dell’associazione “Gianmarco De Maria”; Amedeo Pingitore, psicologo e psicoterapeuta e Amedeo Di Giacomo, presidente del centro anziani. «La rete del volontariato – ha detto Carlo Guccione – è un patrimonio umano e di valore consistente. Una rete che garantisce servizi e che può farlo sempre di più. Penso all’aiuto fornito alle persone sole, agli anziani, ai disabili. C’è tanta gente che ha bisogno di sentirsi utile in un contesto sociale. Quello che noi chiamiamo impresa sociale può fornire un servizio alla nostra comunità e al contempo essere una prospettiva di lavoro per tanti giovani. «Immaginiamo e realizziamo – ha affermato Bruna Tocci, candidata alla carica di consigliere comunale per la lista Grande Cosenza – una Cosenza a misura di bambino e anziano. Dobbiamo ridare normalità alla nostra città e realizzare tutte quelle cose che altrove sono realtà. Troppe, tante persone non più giovani sono emarginate dalla solitudine, soprattutto d’estate. Mancano luoghi di aggregazione. E quelli che esistono sono destinati solo in parte a forme di socializzazione. Per esempio la città dei ragazzi. Dovrebbe essere un posto fruibile per 12 mesi all’anno e non solo luogo deputato a eventi e compleanni. Voglio aggiungere che molte donne e madri rinunciano al lavoro anche per la grave insufficienza di servizi per l’infanzia. Pensiamo come trovare soluzioni per sopperire a carenze storiche come il numero esiguo di asili comunali e al costo esagerato delle strutture private». «Da troppi anni – ha detto Franco De Maria, presidente dell’associazione “Gianmarco De Maria” – lo stato fa meno welfare. La nostra associazione si muove in un contesto difficile, quello dell’impegno sociosanitario. Le nostre competenze sono un tesoro per chi vuole collaborare con noi. Ci occupiamo fondamentalmente di famiglie, anche se il nostro impegno è in favore de i bambini. La risposta a un dramma ci porta ad impegnarci per gli altri. Abbiamo una casa accoglienza che mettiamo a disposizione di famiglie che vengono anche da fuori regione. Quello che abbiamo vissuto e abbiamo visto lo mettiamo a disposizione di chi soffre. Siamo per il welfare community. In Italia c’è stato un superamento del welfare state. Il cittadino si dà da fare senza aspettare. E noi la prevenzione primaria sui tumori la facciamo nelle scuole. Penso che un’amministrazione comunale debba ascoltare le voci che vengono dal basso». «Quando ero assessore – ha detto Amedeo Pingitore, psicologo e psicoterapeuta – ho avviato a costo zero un progetto di prevenzione primaria nelle scuole di Cosenza, sensibilizzando i ragazzi rispetto alle tattiche della droga. La prevenzione primaria appartiene alle istituzioni. Uscire da quella condizione privatistica ed entrare nella dimensione pubblica è uno degli obiettivi della grande Cosenza». «Carlo Guccione – ha sottolineato Amedeo Di Giacomo, presidente del centro anziani – è un uomo che ha lavorato e sofferto. Ha un valore di umiltà e verità che mette a disposizione di Cosenza. La città ha bisogno di lui, un amministratore capace di controllare di persona se le cose vanno bene sulle strade. Carlo, ti sosterremo».